L’architettura razionalista a Sabaudia
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Negli anni a cavallo tra le due guerre mondiali si diffonde anche in Italia sull’onda del Movimento Moderno Internazionale, la corrente architettonica detta razionalista, perché in arte sostituisce al culto indiscusso del passato la convinzione che la società moderna debba trovare espressione attraverso una cultura sua propria, che rappresenti la perfetta coesistenza tra forma e funzione, tra estro creativo e produzione industriale.
L’architetto viene allora visto come una figura intellettuale in grado di delineare nuovi modelli sociali, indicare stili di vita più moderni e legati a nuovi contesti urbani.
Dal punto di vista formale tale architettura si estrinseca attraverso i 5 punti enunciati da Le Corbusier nel 1927 e ancora oggi riconoscibili in numerosi edifici:
– i pilotis
– il tetto solarium
– la pianta libera
– la finestra a nastro
– la facciata libera.
I caratteri costruttivi dell’architettura razionalista contraddistinguono in Italia diversi centri di nuova edificazione costruiti durante il periodo fascista, tra cui quelli sorti dalla bonifica delle paludi dell’Agro Pontino.
Cinque furono le città costruite in quel sito: Littoria (oggi Latina), Aprilia, Pomezia, Pontinia e Sabaudia.
L’architettura razionale di Sabaudia
Sabaudia, inaugurata il 15 aprile 1934, rappresentò un caso particolare, perché per il contesto paesaggistico in cui sorgeva, era caratterizzata da una vocazione più turistica che agricola.
Con la presenza, infatti, del mare, del lago di Paola e del parco del Circeo in cui sorgeva, si prestava a essere delineata come la meta perfetta per un turismo d’élite.
L’urbanistica della città è frutto di un concorso che vide vincitore il progetto di quattro giovani architetti: Gino Cancellotti, Eugenio Montuori, Luigi Piccinato e Alfredo Scalpelli, tutti aderenti al M.I.A.R., il movimento italiano per l’architettura razionale.
La posa della prima pietra avvenne il 5 agosto 1933 e il nome fu scelto in onore della dinastia allora regnante.
In quanto città di nuova costruzione, percorrendo le strade di Sabaudia si percepisce subito come la località sia sorta tutta insieme, partendo da un fulcro centrale, la Torre, da cui si dipartono strade, slarghi e piazze.
Si tratta della torre civica che domina, con i suoi 42 metri d’altezza, l’edifico comunale, sui cui lati si aprono la piazza omonima e quella dedicata a Mafalda di Savoia.
La torre, completamente rivestita in travertino, è isolata dal resto del municipio a cui è collegata da una balconata. Il travertino riveste il resto dell’edificio, invece, solo nella parte basamentale, mentre in quella sovrastante il paramento è costituito da mattoni rosso scuro.
Architetture civili di Sabaudia: la Casa del Fascio e il Palazzo delle Poste
Gli altri edifici tutti dalle forme lineari e sobrie, in puro stile razionalista, cominciarono a svilupparsi proprio intorno alla piazza del Comune.Tra questi possiamo citare la Casa del Fascio (attuale sede della Guardia di Finanza), il Dopolavoro, il Cinema e l’Albergo.
L’ex Casa del Fascio, ad esempio, fa parte di un isolato che raccoglie più funzioni, ma se ne distacca volumetricamente per mettersi in relazione con la casa municipale e con l’asse prospettico delineato dalla chiesa dell’Annunziata.
La facciata è scandita da un portico tripartito a cui si accede da un basamento a gradini, e dalla presenza della torre degli uffici dei sindacati, alta 19 metri, che emerge come presenza plastica.
Sia i pilastri del portico che i gradini del basamento sono rivestiti in travertino, mentre tutto il resto dell’edifico è rivestito con intonaco. La sola torre presenta una cortina in mattoni, scelta che ne sottolinea ancor di più l’emergenza plastica.
Il complesso comprende anche le sale del dopolavoro, con locali di svago e ritrovo al piano terra, la sala riunioni e spettacoli per circa 300 posti e gli spazi per i giochi all’aperto (come le bocce), posti all’esterno, nel cortile.
Gli edifici pubblici più importanti sono quelli risalenti alla fondazione. Il palazzo delle Poste, in particolare, è considerato uno dei capolavori dell’architettura razionalista.
L’edificio fu l’unico non progettato dai vincitori del concorso, né dagli altri partecipanti; è opera di Angiolo Mazzoni. Restaurato nel 2011, è completamente rivestito di tessere di colore azzurro (il colore di casa Savoia), mentre gli ampi finestroni che danno luce agli interni sono incorniciati da un cordolo in marmo rosso Siena, stesso materiale usato per la balaustra della scala. Un elegante cornicione aggetta dalla copertura lungo tutto il perimetro dell’edificio.
Architetture religiose di Sabaudia: la chiesa della SS. Annunziata
Tra gli edifici sacri spicca la chiesa della SS. Annunziata, posta in posizione separata rispetto a quella in cui sono circoscritti gli edifici civici, ma sempre in asse visivo con la piazza del Comune.
La pianta è a navata unica, con tre cappelle per lato. Una di queste ospita la cappella reale, inizialmente posta in Palazzo Margherita a Roma e qui fatta trasferire dalla regina Elena.
La facciata in travertino è decorata con un mosaico, in cui non manca la figura “iconica” del Duce intento nella trebbiatura.
Lo stesso travertino, ma con elementi orizzontali di colore più scuro, riveste campanile e battistero, mentre i fianchi della chiesa sono in mattoni rossi e il resto in intonaco.
Condividiamo un video dell’Istituto Luce relativo alla posa della prima pietra a Sabaudia.