La casa del futuro a Milano City Design
0 commentiInhabits – Milano City Design
Tra le tante manifestazioni che hanno caratterizzato il Fuori Salone di Milano, particolarmente interessante si è rivelata Inhabits – Milano City Design dove, in un’area di circa 10mila metri quadrati presso il Castello Sforzesco, sono state esposte in mostra le case del futuro.
La mostra ha presentato moduli abitativi innovativi, leggeri e autosufficienti, caratterizzati da soluzioni tecnologiche alternative e innovative per l’abitare domestico e per vivere gli spazi urbani. Insomma, un’anticipazione di come sarà la città del futuro.
Il filo conduttore dei “prototipi” presentati sono stati gli spazi ridotti e la sostenibilità ambientale. Ma grande spazio è stato dato anche ai concetti di case semplici da costruire e da trasportare.
Vediamo allora insieme alcune di queste case del futuro in mostra.
aVOID
Si tratta di una Tiny House, ovvero di una casa dalle dimensioni ridottissime, presentata da Leonardo Di Chiara.
La casa misura infatti appena 9 metri quadri e rappresenta la più piccola casa mobile presentata in Italia.
E’ costituita da un’unica stanza stretta e lunga e priva di arredi. Lungo le pareti sono però presenti una serie di dispositivi che, nel momento in cui vengono attivati, consentono allo spazio di mutare e di adattarsi di volta in volta alle esigenze della vita moderna.
Le sue minuscole dimensioni la rendono facilmente trasportabile da un’automobile ed è per questo pensata per immaginarie città del futuro dove i vari quartieri saranno destinati a spostarsi.
Biosphera 2.0
Si tratta di un modulo abitativo di 25 metri quadrati progettato da Aktivhaus Biocostruttori, autonomo a livello energetico.
Al suo interno è possibile trovare tutti i comfort per chi lo abita. Questa casa mette però l’uomo, inteso come essere vivente, al suo centro. Infatti è stato progettato pensando ai cambiamenti dell’organismo in base alle condizioni climatiche.
M.A.Di.
M.A.Di. è un acronimo che significa Modulo Abitativo Dispiegabile. Grazie proprio a una tecnica che consente di “dispiegare” l’edificio, è possibile realizzare questi moduli abitativi temporanei e antisismici.
Si tratta dunque di una tipologia particolarmente utile per dare un momentaneo riparo alle popolazioni in caso di calamità naturali.
Spaceship
E’ il progetto presentato a Milano da Rubner Haus in collaborazione con gli studenti dello IED di Torino, l’Istituto Europeo di Design.
L’edificio in legno ha una forma che ricorda quella di una navicella spaziale, vi si accede da un portellone che funge anche da rampa, e “autosufficiente” è forse proprio l’aggettivo più giusto per descriverla.
La sua struttura può infatti sfruttare l’energia del sole e la fotosintesi non solo per produrre energia, ma anche ossigeno, acqua e cibo per chi la abita.
3D Housing 05
Questo è invece un progetto di cui vi abbiamo già parlato in dettaglio qualche tempo fa. Si tratta di una idea che porta la firma di Massimiliano Locatelli di CLS Architects, ed è stata sviluppata in collaborazione con Arup e Cybe.
3D Housing 05 è stata esposta durante la Milano Design Week in piazza Beccaria ed è una casa realizzata con la tecnologia della stampa 3d.
E’ costituita da una serie di moduli autoportanti, vuoti e ancorati al suolo. Il tetto non è stampato ed è ricoperto di erba.