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Climatizzatori e condizionatori sono sicuri contro Covid19?

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Se ne è parlato molto nei giorni scorsi, fino ad arrivare al sospetto di “meteo terrorismo” perpetrato da alcuni meteorologi. Notizie di un’estate torrida senza precedenti hanno rimbalzato sul web, scatenando apprensioni e polemiche. Ma sono tanti i parametri climatici da tenere in considerazione e occorre valutare seriamente le variabili zona per zona, caso per caso.

Fare previsioni stagionali è difficile, per cui allarmi come ‘sarà l’estate più brutta’, vanno presi con le pinze. Ma che ci sia un rischio crescente di fenomeni estremi è un dato di fatto”, ha dichiarato all’Huffpost Antonello Pasini, ricercatore CNR, docente di Fisica del clima all’Università Roma Tre.

Comunque come sempre, all’inizio del caldo, l’attenzione si concentra sulle possibilità di refrigerio che climatizzatori e condizionatori possono garantirci. Ma quest’anno, così drammaticamente segnato dal Coronavirus, i dubbi sono molti, primo tra tutti se gli apparecchi possono aumentare la circolazione del virus.

climatizzatori o condizionatori in soggiorno
Foto tratta dal sito Cose di Casa

Uso corretto dei dispositivi: le raccomandazioni dell’ISS – Istituto Superiore Sanità

L’ISS, già nell’aprile di quest’anno, ha redatto una guida per l’utilizzo corretto e sicuro di climatizzatori e condizionatori in casa e negli ambienti di lavoro. Si tratta di indicazioni sempre utili, ma in questo periodo vanno seguite con maggior attenzione!

A questo link inseriamo il testo integrale, mentre di seguito forniamo un estratto delle principali avvertenze per l’ambiente domestico:

  1. Garantire un buon ricambio dell’aria in tutti gli ambienti domestici, in maniera naturale, aprendo le finestre e i balconi con maggiore frequenza, in considerazione del fatto che alcuni ambienti si sono trasformati in “nuove” postazioni di lavoro e di studio.
  2. Aprire, finestre e balconi che si affacciano sulle strade meno trafficate (…) e durante i periodi di minore passaggio di mezzi (soprattutto quando l’abitazione è ubicata in una zona trafficata) o lasciarle aperte la notte. I tempi di apertura devono essere ottimizzati in funzione del numero di persone e delle attività svolte nella stanza/ambiente per evitare condizioni di disagio/discomfort (correnti d’aria o freddo).
  3. È preferibile aprire per pochi minuti più volte al giorno, che una sola volta per tempi lunghi. Questo perché in abitazioni scarsamente ventilate, infatti, vengono segnalati spesso sintomi, quali semplice, disagio, mal di testa, irritazioni di occhi e gola, affaticamento delle vie respiratorie, asma, allergie, problemi cardiovascolari, riduzione delle prestazioni cognitive, riduzione della produttività.
  4. Nel caso in cui alcuni ambienti dell’abitazione siano dotati di impianti autonomi di riscaldamento/raffrescamento (es. pompe di calore split, climatizzatori, condizionatori, ecc.) o di sistemi di climatizzazione portatili collegati con un tubo di scarico flessibile dell’aria con l’esterno o di impianti di climatizzazione aria/acqua con funzionamento indipendente (es. fancoil) dove l’aria che viene riscaldata/raffrescata è sempre la stessa (l’impianto o il climatizzatore ricircola sempre nell’abitazione la medesima aria), è opportuno seguire quanto segue al punto 5 e successivi.
  5. Pulire regolarmente, in base alle indicazioni fornite dal produttore e ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo in dotazione all’impianto/climatizzatore per mantenere livelli di filtrazione/rimozione adeguati. La polvere catturata dai filtri rappresenta un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri e funghi, e comunque di agenti biologici.
  6. Evitare di utilizzare e spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti (es. COV), durante il funzionamento. Anche in queste abitazioni è importante aprire regolarmente i balconi e le finestre per aumentare il ricambio e la diluizione degli inquinanti, della CO2, degli odori, della umidità e dell’aerosol biologico accumulati nell’aria ricircolata continuamente nella stanza/ambiente.
  7. Igienizzare con regolarità le prese e le griglie di ventilazione con panni in microfibra inumiditi con acqua e con i comuni saponi, oppure con una soluzione di alcool etilico con una percentuale minima del 70% v/v asciugando successivamente. Eliminando la polvere e la sporcizia si riduce si riduce il substrato sul quale possono crearsi condizioni favorevoli allo sviluppo e alla sopravvivenza di batteri e muffe. La pulizia delle griglie contribuisce al mantenimento generale dell’ambiente.
  8. Prima di utilizzare qualsiasi prodotto è opportuno ricordarsi di leggere attentamente le etichette, le istruzioni d’uso. Rispettare le quantità raccomandate dai produttori (es. utilizzando il tappo dosatore delle confezioni dei prodotti). L’errato utilizzo o diluizione di un prodotto può ridurre l’efficacia della pulizia o portare a risultati finali inattesi. Nel caso dei disinfettanti (es. alcool etilico, ipoclorito di sodio), affinché essi siano efficaci, è necessario rimuovere preventivamente la polvere e lo sporco. Inoltre, l’uso eccessivo e ripetuto può causare irritazione delle vie respiratorie rendendo più vulnerabili a batteri e virus (controllo dei simboli di pericolo sulle etichette).
  9. Scegliere, se possibile, prodotti senza profumazione/fragranze e senza allergeni: il pulito non ha odore. Le eventuali profumazioni dei detergenti contengono COV che degradano la qualità dell’aria indoor. Non miscelare i prodotti di pulizia, in particolare quelli contenenti ipoclorito di sodio, come la candeggina, con ammoniaca, o altre sostanze acide, ad esempio aceto, e non aggiungere ammoniaca ad anticalcare/disincrostanti. Tutti i prodotti vanno usati con estrema cautela, indossando sempre i guanti.

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