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Dissuasori di sosta

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Dissuasori di sosta parigine
Dissuasori di sosta, tipo parigina

Come dice il nome stesso, i dissuasori di sosta o di parcheggio sono dei dispositivi stradali aventi lo scopo di impedire la sosta abusiva dei veicoli in determinate aree.

La loro funzione principale è quindi quella di impedire il parcheggio davanti a portoni o in prossimità di passi carrabili, ma possono essere utilizzati anche per altri scopi, come quello di delimitare aree circoscritte, come quelle pedonali, a verde, strade o spazi privati.

Infatti, anche il privato cittadino, su richiesta, può utilizzare i dissuasori per delimitare spazi di proprietà esclusiva.

Nel caso in cui si intenda delimitare una strada privata ma di uso pubblico, perché comune a diversi proprietari, così come spazi condivisi nell’ambito di un complesso immobiliare, è necessario addivenire a un accordo tra i vari proprietari.

Occorre quindi differenziare i casi in cui a installare i dissuasori è un ente pubblico, come il Comune, a tutela dell’interesse generale, dai casi in cui l’amministrazione interviene su richiesta del privato a suo totale ed esclusivo beneficio.

Dal punto di vista normativo, i dissuasori sono disciplinati dall’art. 42 del Codice della strada.

Per garantire la sicurezza, questi dispositivi devono essere sempre visibili e non creare situazioni di rischio o pericolo per la circolazione, per i pedoni e per i bambini in modo particolare.

Esistono diverse tipologie di dissuasori ma anche delle semplici fioriere possono assolvere a tale compito, purchè abbiano determinate dimensioni in altezza, in modo da evitare il transito e la sosta dei veicoli, e tra l’una e l’altra non ci sia troppo spazio.

I dissuasori possono essere fissi o mobili e naturalmente, nel caso servano a evitare la sosta presso un passo carrabile, devono essere esclusivamente di quest’ultimo tipo per permettere l’ingresso delle persone autorizzate.

L’apertura e la chiusura possono avvenire manualmente o mediante un dispositivo automatizzato, attivabile direttamente dall’auto mediante telecomando.

Addirittura alcuni dissuasori automatici possono funzionare anche grazie a una batteria alimentata da pannello solare.

Per installare dissuasori di tipo mobile, bisogna fare particolare attenzione alla sicurezza, in quanto nel momento in cui non sono in funzione e quindi sono abbassati allo stesso livello del manto stradale, possono essere non perfettamente allineati con questo, ma leggermente sporgenti, e quindi causare cadute e incidenti vari.

Per questo motivo, devono essere resi sempre chiaramente visibili, in particolare durante le ore notturne mediante la presenza sulle loro testate di elementi catarifrangenti.

Queste le principali tipologie di dissuasori:

– in plastica riempiti d’acqua

– in cemento

– parigine

– colonnine cilindriche

– ad arco.

I dissuasori in plastica riempiti d’acqua sono per lo più utilizzati nell’ambito dei lavori stradali per deviare il traffico in determinate ore del giorno.

Dissuasori-di-sosta-cementoI dissuasori in cemento, invece, oltre a costituire opere stradali complementari, rappresentano dei veri e propri elementi di arredo urbano. Comunemente detti in gergo panettoni, per la forma che ricorda vagamente quella del tipico dolce natalizio, i dissuasori in cemento sono spesso dotati di un occhiello in metallo nella parte superiore per poter essere facilmente movimentati o per l’applicazione di una eventuale catena.

Ma questo tipo di dissuasore può essere realizzato anche in altre forme, come quella sferica o quella piramidale, e in materiali che consentono una perfetta integrazione con il contesto urbano.

Il tipo di dissuasore detto parigina è costituito essenzialmente da un paletto in metallo (in genere ghisa o acciaio) fisso o mobile. Le parigine sono ideali per evitare la fermata dei veicoli in alcune zone cittadine ed evitano il transito nelle area destinate all’uso pedonale e ciclabile. Essendo ben visibili, sono dissuasori sicuri per i pedoni e non creano situazioni di pericolo. Spesso sono dotati di anelli laterali per l’applicazione di una catena.

Articolo scritto da:

Carmen Granata

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Architetto libera professionista e giornalista pubblicista. Si occupa di progettazione e consulenza immobiliare anche online. Il suo sito è "GuidaxCasa".

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