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The Floating Piers, Christo sul lago d’Iseo

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TheFloatingPiers
© 2016 Repubblica

Non più “Cristo che cammina sulle acque” ma “Christo che fa camminare sulle acque”…. Così potremmo definire l’ultima installazione del famoso artista bulgaro che sta facendo impazzire gli italiani in questi giorni.
The Floating Piers ha riscosso presso il grande pubblico un successo al di là delle aspettative.

Christo Vladimirov Javacheff è uno dei più famosi esponenti della Land Art, noto soprattutto per i suoi celebri “empaquetage”.
Gran parte della sua attività è stata svolta, nel corso degli ani, in connubio con la moglie Jeanne Claude, scomparsa nel 2009.

La sua ultima installazione è come spesso accade un’opera temporanea, infatti è stata inaugurata lo scorso 18 giugno e dovrebbe essere rimossa dopo il 3 luglio prossimo.

L’opera è costituita da una serie di passerelle poste a pelo d’acqua, che collegano la sponda bresciana del lago d’Iseo, nella località di Sulzano, alle isole di Monte Isola e San Paolo.

Le passerelle galleggianti sono state realizzate con circa 200.000 cubi di polietilene ad alta densità, ricoperti da 100.000 metri quadri di telo in color oro cangiante (precisamente il colore prescelto è giallo dalia).
Al di sotto del tessuto è posto uno strato di feltro che fa da morbido sottofondo.
Le passerelle sono larghe 16 metri e coprono un percorso di 3 chilometri, che prosegue però anche sulla terraferma, a Sulzano e sulle isole.

Gli elementi strutturali sono realizzati in polietilene attraverso un processo di stampaggio con cui il materiale viene riscaldato e inserito in stampi nei quali si insuffla l’aria in modo da far aderire il materiale plastico allo stampo.

I cubi in polietilene, di 50 cm di lato, sono dotati di quattro anelli nei quali si inseriscono dei pioli sempre in polietilene, avvitati in modo da unirli tra loro saldamente.
Tutti le parti strutturali, insieme ai sistemi di ancoraggio al fondo del bacino, sono stati progettati e testati dal famoso studio di ingegneria ARUP.
Il tessuto è invece un nylon poliammidico prodotto dall’azienda tedesca Setex.
Dopo la rimozione, tutti i materiali utilizzati dovrebbero essere riciclati.

L’opera costruita in Italia è frutto di un progetto risalente a quasi 50 anni fa. L’idea originaria infatti è del 1969, e fu proposta da Christo e dalla moglie Jeanne-Claude a un critico argentino che li avevi invitati a realizzare un’installazione nel suo Paese. Si trattava di una serie di pontili galleggianti da costruire sul delta del Rio de la Plata a Buenos Aires, ma il progetto non fu mai realizzato.

Nel 1996, la coppia propose un analogo progetto in Giappone, ma anche in questo caso non se ne fece nulla perché non si ottennero i permessi necessari.

Fu solo nel 2014 che si ripensò all’idea dei pontili galleggianti che collegano la terraferma a delle isole. Christo effettuò una ricognizione nel Nord Italia alla ricerca dello scenario più suggestivo, che riconobbe appunto nel lago d’Iseo e nelle sue isole.

In Italia il progetto fu approvato anche grazie all’interessamento della famiglia Beretta, proprietaria dell’isola di San Paolo, oltre che della famosa fabbrica di armi, che coinvolse le autorità locali e gli enti interessati.

Una particolarità delle passerelle è il loro colore cangiante, variabile a seconda delle condizioni atmosferiche, da asciutto a umido, in ombra o al sole.
Il telo riflette la luce solare e rappresenta una spiaggia e come tale deve essere vissuta dai visitatori, senza timore, quindi di bagnarsi.

Oltre a fruire dell’opera percorrendone l’intero percorso, i visitatori potranno averne una visione d’insieme osservandola dalle montagne circostanti per scoprirne angoli nascosti e prospettive inaspettate.

L’installazione era stata pensata per poter essere visitata anche di notte, alla luce di lampade. In realtà è stata poi chiusa per motivi di ordine pubblico, vista l’affluenza superiore alle previsioni, e anche perché, proprio a causa del gran numero di visitatori, l’opera si è usurata molto prima di quelle che erano le previsioni dell’artista.

In contemporanea con l’installazione, Christo ha curato in collaborazione con il critico d’arte Germano Celant la mostra “Christo and Jeanne-Claude. Water Projects” presso il Museo di Santa Giulia a Brescia.
La mostra illustra tutta l’evoluzione del progetto e lo mette in relazione con le altre installazioni dell’artista legate al tema dell’acqua.

Articolo scritto da:

Carmen Granata

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Architetto libera professionista e giornalista pubblicista. Si occupa di progettazione e consulenza immobiliare anche online. Il suo sito è "GuidaxCasa".

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