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Enea: mercato immobili e classi energetiche

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Compravendite immobili in classi energetiche alte

mercato immobili e classi energetiche una casa green

Gli italiani sono sempre più attenti all’ambiente e adottano sempre di più stili di vita maggiormente improntati all’ecososteniblità anche quando si tratta di acquistare casa.

Secondo il consueto “Rapporto annuale sull’andamento del mercato immobiliare urbano”, realizzato da ENEA, da Istituto per la Competitività (I-Com) e Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP), lo scorso anno si è registrato un aumento pari al 10% delle compravendite riguardanti immobili con classi energetiche alte.

Il rapporto compravendite immobili e classi energetiche alte 2016

Andando più nello specifico il Rapporto ha scattato una fotografia sull’andamento delle compravendite di immobili del 2016 rivelando come in quell’anno gli immobili delle classi energetiche più efficienti (A+, A e B) sono stati oggetto del 60% delle compravendite nel mercato “nuove costruzioni”, con un incremento del 10% rispetto al 2015.

Il dato è particolarmente interessante anche se, considerando il mercato nel suo insieme, l’edilizia in classe energetica G, quella meno efficiente, continua a dominare le compravendite (il 66% di monolocali e il 56% di ville unifamiliari), mentre la vendita di case ristrutturate in classe energetica A+, A e B si attesta su valori che variano dal 3% al 7% del mercato di riferimento.

Problematiche legate alla consapevolezza ambientale

Lo studio dI Enea, I-Com e FIAIP, ha intervistato oltre 500 agenti immobiliari associati alla FIAIP in tutta Italia per sondare l’importanza del tema efficienza energetica. Cosa ne è emerso?

Tra le principali motivazioni che, secondo gli agenti immobiliari intervistati, portano a una scarsa attenzione dei clienti verso gli immobili in classe energetica più elevata ci sono:

  • ridotta disponibilità di spesa
  • basso livello culturale
  • bassa consapevolezza ambientale
  • scarsa fiducia nel sistema di etichettatura energetica degli immobili

Inoltre, rimanendo in tema di risparmio energetico, per il 58% degli intervistati l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) non serve ad orientare le scelte di chi compra o vende un immobile e il 40% dei professionisti del settore lo considera poco utile.

Da qui l’appello affinchè si renda l’APE uno strumento dinamico che consenta all’acquirente di comprendere quali saranno i suoi consumi energetici reali nel momento in cui andrà ad abitare nell’immobile acquistato.

Articolo scritto da:

Alessandra Caparello

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Alessandra Caparello è redattrice in ambito fiscale, previdenziale ed economico. Ha collaborato con vari siti online come InvestireOggi.it (curatrice della sezione Fisco e Tasse), Pmi.it, Fisco7.it.

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