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Come funziona il pagamento del canone di locazione

di 6 commenti in

Come funziona il pagamento dell’affitto di casa

Una guida pratica e veloce per sapere come funziona il pagamento del canone di locazione, per la tua casa in affitto.

Iniziamo specificando che, nei contratti di locazione a canone libero, il canone di locazione viene deciso liberamente tra il proprietario e l’inquilino sulla base dei correnti prezzi di mercato.

Invece nei contratti a canone concordato (o concertato), transitori e transitori per studenti, il canone viene determinato sulla base di precisi parametri e deve rientrare all’interno di alcune fasce previste nelle convenzioni locali.

Il canone di locazione può variare o non variare nel tempo.

Dipende da 3 elementi:

1) dalla tipologia di contratto

2) se sono previsti adeguamenti ISTAT

3) dagli accordi tra le parti.

E’ possibile anche stabilire fin da subito che il canone aumenti anno in anno, o addirittura in corso d’anno. Questo avviene spesso nel caso di contratti di locazione ad uso diverso dall’abitativo, dove il proprietario può concedere al conduttore di pagare un importo più basso, ad esempio per i primi mesi o per il primo anno di locazione, per avviare la propria attività. Tale clausola è esplicitata all’interno del contratto.

Comunque il proprietario non può aumentare il canone di locazione se non nei limiti previsti dal contratto e dalla legge. Per ulteriori aumenti dovrà attendere la naturale scadenza del contratto, e proporre un nuovo contratto a nuove condizioni.

Affitto casa: quando pagare il canone di locazione

La cadenza con cui bisogna corrispondere l’importo dell’affitto varia a seconda del tipo di contratto e degli accordi presi tra proprietario e inquilino. Si può optare per un versamento con cadenza mensile, bimestrale, trimestrale, semestrale o addirittura annuale. Nella prassi comune tuttavia il pagamento del canone da parte dell’inquilino avviene mensilmente.

Affitto in contanti 2016: ecco come si può pagare

Dal 2016, grazie alla legge di Stabilità, il limite per utilizzare i contanti si alza da 1.000 a 3.000 euro. Il pagamento del canone di locazione può quindi avvenire in contanti, se l’importo è compreso tra 1.000 e 2.999,99 Euro.

Se l’importo supera i 3.000 Euro è necessario versare la somma tramite:

  • bonifico bancario
  • assegno non trasferibile
  • carta di credito o bancomat.

La soglia limite di pagamento in contanti riguarda i contratti di locazione destinati ad uso abitativo e include l’affitto di box auto, garage o cantine, considerati pertinenze dell’abitazione.

Indipendentemente da come avviene il pagamento (bonifico, contanti nel limite di 3000€, assegno, ecc.), il proprietario, a richiesta dell’inquilino, deve rilasciare una ricevuta di pagamento assoggettata ad imposta di bollo di € 2,00. Inoltre per il proprietario la ricevuta è fondamentale per usufruire delle agevolazioni fiscali connesse al contratto.

È sufficiente scrivere: “Con la presente attesto che in data ….., il Sig. ……… ha provveduto al pagamento del canone di locazione del mese di …………, relativo all’immobile posto in ……” Data e firma.

Affitto casa: aggiornamento del canone di locazione

I contratti di locazione uso abitativo possono prevedere una clausola di aggiornamento del canone.

L’aggiornamento ricalcola periodicamente, di solito ogni anno, l’ammontare del canone e lo aumenta in base alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati.

Nei contratti abitativi con opzione cedolare secca il canone però non potrà subire adeguamenti ISTAT.

La clausola di aggiornamento del canone viene inserita all’interno del contratto di affitto, in accordo tra le parti:

  • se nel contratto non si inserisce tale clausola, il proprietario non potrà richiedere all’inquilino una variazione dell’affitto;
  • se la clausola di aggiornamento del canone è invece presente, l’inquilino non potrà opporsi all’aggiornamento periodico, purché esso avvenga nei modi specificati nel contratto di affitto;
  • se viene esercitata l’opzione per la cedolare secca durante il contratto, vengono bloccati automaticamente gli aggiornamenti del canone di locazione, anche se previsti.

L’aggiornamento del canone può avvenire anche fino al 100% della variazione dei prezzi di consumo, consultabili in Gazzetta Ufficiale.

Come effettuare il calcolo dell’aggiornamento del canone Istat: esempio pratico

Ipotizziamo che l’affitto casa sia di 700€ al mese.

  • Si moltiplica 700 x 12 per ottenere il canone annuo: 8.400€
  • Ipotizziamo una variazione percentuale rispetto all’anno precedente del 0,3%
  • Si moltiplica il canone annuo per la variazione percentuale (8.400 x 0,3 = 25,20€)
  • Si divide il risultato ottenuto per il numero di mesi in un anno (25,20: 12 = 2,1€)
  • Dal mese successivo a questo calcolo, il nuovo canone che l’inquilino dovrà corrispondere sarà pari a 700+2,1 = 702,1€

Una volta individuato l’importo, il proprietario deve inviare all’inquilino una lettera per comunicargli il nuovo canone di locazione.

Ritardo nel pagamento del canone di locazione

In caso di mancato pagamento del canone di locazione si parla di morosità. Su questo argomento interviene l’art. 5 della Legge 392/1978, specificando che l’inquilino si considera moroso se ritarda il pagamento di oltre 20 giorni o per un importo almeno pari a due mensilità di canone.

In questi casi il proprietario può iniziare una procedura di sfratto per morosità e ottenere la risoluzione del contratto di locazione, comunicando la propria intenzione all’inquilino tramite lettera raccomandata di sollecito.

Una volta ricevuta la raccomandata, l’inquilino può interrompere questa procedura pagando quanto dovuto, evitando così di lasciare la casa in affitto. L’art.55, Legge n.392/1978, specifica inoltre che la morosità può essere sanata in sede giudiziale, per non più di tre volte in un quadriennio.

Articolo scritto da:

Gaia Gasparetto, editor Rentìla

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6 commenti su “Come funziona il pagamento del canone di locazione
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  1. salve,
    sono proprietario di un appartamento sito in Bologna. Vorrei fittare una stanza del mio appartamento ad una studentessa universitaria, ovviamente con uso cucina, bagno e soggiorno. Vorrei adottare un contratto libero; so che pe questo tipo di contratto è prevista una durata minima di 4 anni. Quali clausola è possibile inserire affinché il contratto possa essere rescisso anticipatamente (ad esempio per incompatibilità di convivenza, fine studio da parte della conduttrice o altro motivo)
    Attendo risposta. Grazie.

  2. In una proposta di locazione ho trovato la frase:con la presente mi impegno a riconoscervi una percentuale pari al 15% del canone annuo più iva. Su un contratto di 700 euro al mese x 12 mesi = 8.400 euro, il 15% e’ 1260 euro. Vorrei sapere se sono soldi che mi verranno restituiti al termine del contratto ?

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