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Iconic Houses Animation: 5 capolavori dell’architettura moderna

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Il video “Iconic Houses Animation” di Matteo Muci

In un breve e colorato video, illustrato e animato da Matteo Muci, si ripercorre la storia dell’architettura attraverso cinque celebri edifici.
A ritmo di musica su sfondi monocromi, blocchi colorati scendono dall’alto o si ergono dal basso andando a comporre l’immagine.
«Il lavoro nasce dall’idea di fondere due delle mie più grandi passioni – dichiara Matteo Muci – cioè l’architettura e il graphic design. Il video è nato come un progetto personale, principalmente un esercizio di stile, in cui ho voluto mettere alla prova le mie capacità. La “ciliegina sulla torta” è stata poi l’idea di comporre io stesso la musica di sottofondo, in modo da avere un video che posso dire di aver realizzato personalmente fino in fondo».

 
Vi suggerisco prima di guardare il video, poi di seguito vi offrirò due o tre informazioni in più su ognuno dei meravigliosi edifici proposti.
 


 

Ville Savoye – http://villa-savoye.monuments-nationaux.fr
Ville SavoyeSi trova in Francia, precisamente a Poissy nella regione dell’Île-de-France, la villa progettata da Le Corbusier (1987–1965) e da Pierre Jeanneret.
Costruita tra il 1928 e il 1931 su commissione di Pierre Savoye, la villa è considerata manifesto del movimento architettonico moderno e in particolare del cubismo architettonico. La villa si integra perfettamante con il paesaggio circostante dialogando con esso, attraverso la plasticità delle sue forme e i percorsi che uniscono lo spazio interno ed esterno.

 
Rietveld Schröder House – http://centraalmuseum.nl/bezoeken/locaties/rietveld-schroederhuis/
Rietveld Schröder HouseQuesto capolavoro architettonico, basato sugli ideali di De Stijl, non ha rivali dentro e fuori l’opera dell’architetto e designer Gerrit Rietveld (1888-1964). Casa Schröder si trova ad Utrecht in Olanda e venne costruita nel 1924, per conto di Mrs. Truus Schröder-Schräder e le sue tre figlie. Dal 2000 la casa è tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. La struttura è caratterizzata da moduli senza giunture da dentro a fuori, dall’uso dei colori primari (oltre il bianco, il grigio e il nero) e una giocosa e intelligente divisione delle superfici. Non solo l’architettura, ma anche i mobili interni portano la firma di Rietveld che, tra il 1925 e il 1933, aveva un monolocale al piano terra.
 

Farnsworth House – http://farnsworthhouse.org/Farnsworth House
L’affascinante casa è uno dei più celebri progetti dell’architetto Ludwig Mies van der Rohe (1886 – 1969). Progettata e costruita, tra il 1945 e il 1951, come casa per i weekend per commissione dalla dr.ssa Edith Farnsworth. L’edificio in vetro e acciaio é collocato in un contesto un tempo rurale, a 80 km da Chicago (USA), nei pressi del fiume Fox. La casa di 140 m² è divenuta uno dei simboli del movimento moderno. Tutti i tipici elementi architettonici (pareti, porte, rivestimenti interni, mobili persino oggetti personali )- sono stati praticamente aboliti in una visione purista di semplificazione.

 
Glass House – http://theglasshouse.org/
Glass HouseThe Glass House, costruita tra il 1949 e il 1995, è l’edificio più noto dell’architetto Philip Johnson (1906 – 2005) che lo realizzò nel suo terreno nel New Canaan, stato del Connecticut (USA). Immersa in un ambiente bucolico, la Casa di vetro dispone di una collezione permanente di pittura e scultura del XX secolo, oltre ad ospitare mostre temporanee. Com’è evidente il progetto è stato fortemente ispirato dalla precedente casa Farnsworth di Mies van der Rohe.

 

Falling Water – http://www.fallingwater.org/
Falling WaterLa speciale casa è stata costruita dall’architetto americano Frank Lloyd Wright ( 1867-1959), tra il 1936 e il 1939 sopra una cascata a Mill Run in Pennsylvania (USA), per la famiglia di commercianti Kaufmann. L’edificio è considerato, oltre che definito dallo stesso autore, un esempio di architettura organica, per la capacità di fondere con armonia una costruzione con la natura. Infatti, si tratta di un edificio in equilibrio tra l’ambiente costruito e l’ambiente umano, che si avvale dell’integrazione di elementi artificiali (quelli usati per la costruzione e gli arredi) con quelli naturali dell’ambiente nel quale s’inserisce.

 

Articolo scritto da:

Martina Adami

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Critica e curatrice di arte contemporanea, vive e lavora a Roma. Al suo attivo vanta la realizzazione di mostre sia collettive sia personali; è stata assistente per una galleria d’arte, oltre ad essere collaboratrice di diversi artisti. Dal 2011 collabora con varie testate di arte contemporanea («Artribune», «Inside art», ecc.) scrivendo recensioni, interviste e articoli di approfondimento. Ha vissuto a Londra da dove è stata corrispondente estera per «Exibart», «Exibart International» e «Inside Art». Tra le esperienze più significative la collaborazione con l'Istituto Nazionale per la Grafica dove ha svolto ricerche bio-bibliografiche e seguito la digitalizzazione dell’archivio video. Adora girare in bicicletta, spostarsi da un'inaugurazione all'altra e visitare gli artisti nei loro studi. Il suo blog personale è www.martbug.it.

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