Ieoh Ming Pei, l’architetto della Piramide del Louvre
0 commentiBiografia di Ieoh Ming Pei, massimo esponente dell’International style
Ieoh Ming Pei, architetto nato in Cina, a Guangzhou (Canton), nel 1917 e poi naturalizzato statunitense, ha vinto il premio Pritzker nel 1983, ma numerosi altri sono stati i riconoscimenti che hanno costellato la sua lunga carriera.
Figlio di un agiato banchiere, si trasferì negli Stati Uniti a soli 18 anni e fu lì che conseguì prima la laurea al MIT e poi il master in architettura alla Harvard Graduate School of Design, dove fu allievo di Gropius e Breur.
Dal 1948 visse con la sua famiglia a Boston in quella che era stata la casa proprio del famoso architetto americano Walter Gropius.
Nel 1954 ottenne la cittadinanza in quello che ormai era divenuto il suo Paese di adozione.
Nel 1955 aprì a New York il suo primo studio personale, il celebre I. M. Pei & Partners, a cui dal 1989 associò i nomi di Freed e Cobb e in cui ha lavorato fino al 1990.
Lo studio è famoso soprattutto per essersi occupato dei piani urbanistici di risanamento di importanti città americane, come Philadelphia e Chicago.
A 86 anni, prima di ritirarsi dall’attività, gli fu commissionata dal suo Paese natale la progettazione di un museo di arte moderna a Suzhou che realizzò nel rispetto delle tradizioni costruttive locali, seppur con l’impiego di materiali tecnologicamente evoluti.
Architettura e opere di Ieoh Ming Pei
Ieoh Ming Pei è uno degli architetti che maggiormente hanno segnato il XX secolo ed è il massimo esponente dell’International style.
Le sue opere sono caratterizzate da rigore geometrico e attenzione rivolta alla perfezione dei dettagli esecutivi.
Pur ponendo la forma al servizio della funzione, Pei non rinuncia a un’espressività carica di significati simbolici. Nei suoi progetti grande importanza ha l’uso di materiali come pietra, calcestruzzo, vetro, acciaio.
Della sua notevole produzione, composta di circa 170 progetti e oltre 50 masterplan, possiamo menzionare quali opere più significative:
- Biblioteca di J. F. Kennedy a Boston
- Piramide del Louvre a Parigi
- ampliamento del Museo di storia tedesca a Berlino
- grattacielo della Bank of China a Hong Kong
- National Center for Atmospheric Research in Colorado
- edificio Orientale della National Gallery di Washington
- Indiana University Art Museum di Bloomington
- Museo d’Arte di Suzhou
- Museo Miho di Kyoto
- Museo di Arte Islamica di Doha.
La Piramide del Louvre
L’opera più celebre dell’architetto sino-americano è probabilmente la cosiddetta Piramide del Louvre, che oggi funge da monumentale ingresso al Museo.
Il progetto della piramide, fortemente osteggiato dall’opinione pubblica francese come era accaduto per il Beauburg, fu invece voluto con ostinazione dall’allora presidente Mitterand, che richiese di ridisegnare la zona destinata all’accoglienza del celeberrimo museo parigino, rendendola più funzionale.
L’intento era quello di progettare uno spazio che fosse espressione di una architettura d’avanguardia, ma allo stesso tempo si relazionasse in maniera armonica con l’antico edificio, realizzato per volontà di Filippo Augusto nel 1190 come roccaforte difensiva della città e riutilizzato come museo solo nei secoli successivi.
La piramide, disposta nella Corte Napoleonica, il cortile interno del Louvre, copre l’ingresso sotterraneo del museo, dove troviamo, oltre alla biglietteria, negozi di vario genere, librerie, luoghi di ristoro e un auditorium di cui essa rappresenta il prolungamento in superficie.
Volendola descrivere in parole semplici, la piramide è una sorte di grande lucernario alto 20 metri, realizzato con circa 200 tonnellate di alluminio e acciaio inossidabile posti in tensione con losanghe di vetro.
Le lastre di vetro si agganciano alla struttura in metallo mediante dei particolari elementi “a ragnetto” che dal 1989, anno di inaugurazione dell’opera, hanno fatto scuola per la realizzazione di strutture simili.
La piramide di Louvre e i simboli esoterici
Non mancano le note di “colore” intorno a quest’opera, la cui forma ricorda quella degli antichi monumenti funerari egiziani ed è frequentemente associata a simboli esoterici.
Secondo una diffusa leggenda metropolitana, la forma piramidale sarebbe un simbolo massonico e per questo risultata gradita a Mitterand; secondo un’altra diceria i rombi vetrati sarebbero esattamente 666, numero legato nell’Apocalisse a Satana; ma le lastre sono invece 673).
In realtà la forma geometrica prescelta è molto più correlata con lo stile tipico di Ieoh Ming Pei, che di frequente ha utilizzato nei suoi progetti forme geometriche “pure” come il prisma e il cubo, prive di decorazioni e realizzate con materiali freddi come acciaio, vetro e cemento.