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Opera Unica: la bicicletta tra arte, officina e noleggio

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Veduta dall’esterno di Opera Unica, la porta di ingresso con accanto una copia della celebre opera di Duchamp “Ruota di Bicicletta”. La porta dello spazio è aperta e si intravede l’interno. Nel cuore di Roma, in una delle strette vie dell’antico quartiere ebraico, sorge una piccola ma speciale attività. Prima era una galleria che ospitava opere di un solo artista alla volta, ora è divenuta un’officina di biciclette vintage, ma non solo.

Vi svelo subito di più…

Cos’è Opera Unica

 I fratelli Andreoli: Fabio il meccanico (a sinistra) e Claudio l’artista (a destra); i due sono in piedi davanti al bancone, circondati da biciclette e attrezzi da meccanico Foto di Sebastiano LucianoOpera Unica è una sfida, un omaggio alla bellezza delle due ruote made in Italy, guarnito con le espressioni più fresche dell’arte contemporanea. L’idea che lo anima è che anche una bicicletta ben fatta – oggetto di design con le sue forme fluide e funzionali – è in grado di figurare degnamente al fianco di un’opera d’arte
Gestito da Salvatore Savoca e dai fratelli Claudio e Fabio Andreoli, a Opera Unica – v i n t a g e BIKE si respira un’aria retrò: l’originale pavimento a lastroni di pietra e il soffitto in tavole lignee rendono speciale l’officina. Un luogo dove progettare e costruire una bici unica, riparare o comprare una bici “vintage”, noleggiare (a prezzi “democratici”) una bici anni ‘40 o ’70.

Il connubio vincente

L’alleanza tra arte e biciclette trova un spazio dove esprimersi, come ci spiega Salvatore Savoca:
«Opera Unica è luogo di esposizione, costruzione e produzione di una nuova idea di arte contemporanea. Alla base di questo progetto vi è l’idea che l’arte contemporanea abbia bisogno di visibilità e vada dunque portata dove c’è la gente. Inoltre non possiamo prescindere dal considerare che la bicicletta è un’invenzione meccanica che da Leonardo giunge fino a noi passando per Duchamp e segnando tutto il Novecento.».
«Qui trattiamo arte e biciclette come due ingredienti di pari livello – continua Claudio Andreoli – che, come in un esperimento alchemico, abbiamo messo nella stessa provetta».

L’artista

Veduta interna dello spazio; il piccolo spazio con pavimento a lastroni in pietra grigia e il soffitto con tavole lignee è colmo di bici, alcune sul pavimento altre appese alle pareti.Al momento ad Opera Unica sono esposti proprio i lavori dell’architetto e artista Claudio Andreoli: pitture, tracce, scavi, graffiti, solchi , macchie, rilievi, incisioni o abrasioni su piccole lastre dove sono presenti sagome di figure umane, anime, presenze, al limite tra figura e astrazione.

 
Opera unica è un luogo accogliente dove si respira un’aria di altri tempi, circondati da arte, telefoni a disco e radioline portatili d’epoca.

 

Tutte le foto inserite sono di Sebastiano Luciano.

Articolo scritto da:

Martina Adami

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Critica e curatrice di arte contemporanea, vive e lavora a Roma. Al suo attivo vanta la realizzazione di mostre sia collettive sia personali; è stata assistente per una galleria d’arte, oltre ad essere collaboratrice di diversi artisti. Dal 2011 collabora con varie testate di arte contemporanea («Artribune», «Inside art», ecc.) scrivendo recensioni, interviste e articoli di approfondimento. Ha vissuto a Londra da dove è stata corrispondente estera per «Exibart», «Exibart International» e «Inside Art». Tra le esperienze più significative la collaborazione con l'Istituto Nazionale per la Grafica dove ha svolto ricerche bio-bibliografiche e seguito la digitalizzazione dell’archivio video. Adora girare in bicicletta, spostarsi da un'inaugurazione all'altra e visitare gli artisti nei loro studi. Il suo blog personale è www.martbug.it.

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