L’orientamento corretto della casa
0 commentiScegliere il miglior orientamento per la distribuzione degli ambienti domestici è molto importante sia per il benessere abitativo sia per il modo in cui può influenzare i costi di gestione della casa.
Infatti, questo particolare può incidere in maniera non indifferente sui costi per l’illuminazione e per il riscaldamento di un’abitazione.
Questi sono i principi della bioarchitettura, che pone molta attenzione allo sfruttamento controllato della luce solare.
Si tratta di regole di progettazione non nuove, se già Vitruvio ne parlava nel suo “De Architectura”, specificando come doveva essere orientato un edificio in base alla latitudine del luogo in cui veniva costruito.
Le stanze devono essere orientate in modo da ricevere la luce naturale del sole per più ore possibile nel corso della giornata. Questo, oltre a consentire un risparmio sulle spese per l’illuminazione, determina un non indifferente benessere psico fisico. Basti pensare alla sensazione piacevole che si può provare la mattina quando si aprono le finestre della camera da letto e si è inondati direttamente dalla luce del sole.
La luce solare ha infatti un influsso benefico sull’organismo e influenza anche l’umore, per cui orientando correttamente una casa si possono trarre dei vantaggi anche per viverla il più possibile in completo relax.
Quindi, la prima regola di progettazione per l’orientamento della casa è quella di distribuire le stanze in modo che ricevano direttamente l’irraggiamento diurno.
A Sud andranno posizionate le stanze in cui si trascorre la maggior parte delle ore e del giorno e che quindi necessitano di illuminazione naturale per più tempo.
In particolare, la posizione ideale per la cucina è a sud – est e quella per il soggiorno a sud – ovest.
A Nord andranno invece collocati quegli ambienti che non necessitano di molta luce, come scale, ripostigli, bagni e corridoi. Queste zone spesso sono prive di finestre proprio per evitare la dispersione di calore in inverno.
Gli ambienti di servizio, collocati nella parte più fredda della casa, funzionano anche come zone cuscinetto che contribuiscono a isolare termicamente le altre stanze della casa.
La posizione a Est è quella ideale per le camere da letto, perché da questo punto cardinale possono ricevere i primi raggi del sole la mattina.
A Ovest invece si può beneficiare delle tonalità più calde della luce solare, quelle delle ore pomeridiane e del tramonto. Qui troviamo quindi la collocazione ideale per le stanze in cui si ha bisogno di rilassamento, come il soggiorno e lo studio.
Molto importante sarà anche l’ampiezza delle superfici vetrate. Se è vero infatti che bisogna consentire il più possibile l’ingresso della luce solare in inverno, di contro bisogna impedire il surriscaldamento durante la stagione estiva. Per questo, in particolare la facciata esposta a Sud dovrà avere una superficie finestrata non superiore al 40% di quella totale. Le aperture disposte a Ovest contribuiscono significativamente al surriscaldamento estivo, per cui dovranno essere contenute e dotate di buoni sistemi di ombreggiamento. Infine, a Nord bisognerà evitare la disposizione di troppe aperture, per limitare la dispersione termica invernale.
Se invece vogliamo considerare la posizione dell’edificio nel lotto in cui dovrà essere costruito, quella ideale è a Nord, in modo da lasciare a Sud lo spazio destinato al giardino e a tutti gli spazi all’aperto. In questo modo si eviterà anche che un eventuale edificio costruito a fianco possa fare ombra all’interno delle mura domestiche.
Considerando i principi enunciati, si può vedere come la forma ideale per sfruttare il corretto orientamento dell’edifico sia quella rettangolare, allungata lungo l’asse Nord – Sud.
Ma cosa succede quando ci si trova di fronte a un edifico già costruito e non orientato correttamente? A questo punto bisogna cercare di porre rimedio soprattutto alla possibile dispersione termica. Se la casa è orientata a Nord, ad esempio, è fondamentale scegliere infissi a isolamento termico.