I pavimenti resilienti
0 commentiCosa sono i pavimenti resilienti?
I pavimenti resilienti sono quelli realizzati con materiali che offrono una certa flessibilità rispetto ai cosiddetti materiali duri.
In pratica, se si esercita una pressione su questi pavimenti, il materiale subisce una deformazione elastica, per poi riassumere la configurazione iniziale, una volta cessata la sollecitazione esterna.
Si tratta della proprietà fisica definita appunto resilienza.
I pavimenti resilienti sono in grado quindi di resistere a urti e sollecitazione varie, rispondendo in maniera elastica e flessibile.
I diversi tipi di pavimenti resilienti
I pavimenti che rientrano in questa categoria sono quelli ad esempio in linoleum, moquette, PVC o gomma.
Sono soluzioni frequentemente adottate nell’edilizia pubblica, ma non è esclusa l’adozione in ambienti domestici, soprattutto grazie al design delle più recenti proposte disponibili in commercio.
Anche se tutte le aziende si sono ormai dedicate alla proposta di un’offerta migliore dal punto di vista estetico e qualitativo, quelli resilienti rimangono inoltre la tipologia di pavimenti più economica.
La progettazione, esecuzione e manutenzione di pavimentazioni interne realizzate con materiali resilienti è regolamentata dalla norma UNI 11515.
Vantaggi dei pavimenti resilienti: resistenza, durabilità, posa in opera semplice, economicità
I pavimenti resilienti presentano diversi vantaggi, oltre alla grande resistenza all’usura e alla notevole durabilità di cui si è già detto.
Un grande pregio è però il fatto che richiedono una posa in opera semplice e una manutenzione ridotta.
Per l’ambito domestico, ricordo infatti che diverse tipologie di pavimenti prevedono una modalità di posa in fai da te, sono infatti auto adesivi o auto adagianti.
I pavimenti resilienti sono anche igienici e facili da pulire e manutenere ed è per questo che sono spesso scelti in ospedali e scuole.
Conferiscono inoltre un effetto antifatica al calpestio grazie alla loro morbidezza.
Tipologie di pavimenti resilienti in dettaglio
Possiamo suddividere i pavimenti resilienti in quattro grandi tipologie:
- i laminati plastici
- il vinile (PVC)
- il linoleum
- la gomma
I laminati plastici
Sono frequentemente adottati negli ambienti pubblici perché facili e veloci da posare e molti resistenti al calpestio.
Il vinile (PVC)
Adatto ad ambienti di medio calpestio. Anche questo materiale è semplice da posare e riscontra un certo successo di mercato perché disponibile in molte finiture, colorazioni e disegni.
Esistono in realtà molti tipi diversi di pavimenti in PVC:
- conduttivi o antistatici
- omogenei o eterogenei
- con finitura naturale da cerare in opera
- oppure già trattati con finish poliuretanico idoneo
Il linoleum
Tra i materiali resilienti, il linoleum è l’unico di derivazione naturale.
Si ricava infatti dalla calandratura di olio di lino, sughero e resine su supporto di juta.
E’ adatto ad ambienti di medio traffico, richiede un trattamento di ceratura superficiale durante la posa in opera ed è disponibile in varie colorazioni.
La gomma
Per le sue caratteristiche di robustezza e facilità di pulizia è adatta alla pavimentazione di ambienti di grande traffico.
E’ usata ad esempio per pavimentare le metropolitane.
Tipologie per usi specifici
Ricordo inoltre che ci sono alcune tipologie di pavimenti resilienti caratterizzati da particolari doti che li rendono adatti a specifiche destinazioni d’uso.
Pensiamo ad esempio ai pavimenti acustici, antiscivolo, elettrostatici, idonei ai rivestimenti per locali umidi, ecc..