La casa con il PokeStop vale di più
0 commentiNon c’è niente da fare: è la mania del momento. Il gioco Pokèmon Go, basato sulla realtà aumentata, che sta spopolando tra i giovani (e non solo giovanissimi) durante questa estate, ha finito col contagiare anche il mercato immobiliare.
Può capitare così di trovare in giro per il mondo degli annunci immobiliari in cui nella descrizione della casa, oltre all’indicazione del numero di camere e di bagni, è possibile trovare la segnalazione di un PokeStop nelle sue vicinanze.
Diciamo che il gioco – tormentone sta influenzando il mercato immobiliare nei due sensi opposti: da un lato infatti alcuni proprietari hanno chiesto la rimozione della posizione reale del proprio immobile, dall’altra alcuni agenti immobiliari hanno approfittato del successo del gioco per cercare di vendere l’alloggio più in fretta e a un prezzo più alto.
E’ successo a Townsville Cranbrook, nello stato di Queensland in Australia, dove nell’annuncio per la vendita dell’appartamento al 222 di Charles Street è segnalata la presenza nelle adiacenze di un parco dove è possibile individuare l’esistenza di qualche Pokèmon. Praticamente, la cosa viene presentata come una sorta di valore aggiunto.
Insomma, sembra incredibile, ma pare proprio che le location virtuali del gioco Pokèmon Go possano influire anche sui prezzi di vendita e di affitto degli immobili, e questo in un momento in cui l’andamento generale del mercato immobiliare in campo internazionale è complessivamente in discesa.
Ma come funziona Pokèmon Go, il gioco della Nintendo?
Il gioco sfrutta, come detto, la realtà aumentata, cioè permette di utilizzare la geolocalizzazione e la fotocamera di uno smartphone per individuare la presenza dei pupazzetti nel mondo “reale”.
Si possono trovare nelle strade, accanto a monumenti famosi o nei condomini. Quest’ultimo aspetto non è piaciuto a molti proprietari che hanno appunto richiesto la rimozione della propria posizione dal Poke – verse.
L’applicazione ha già 4 anni di vita, ma è sbarcata in Italia solo da pochi giorni, diventando in breve tempo virale.
Naturalmente la vicinanza di un PokeStop all’alloggio da acquistare è un fattore che può risultare interessante in un contesto urbano come Townsville. Nella piccola cittadina australiana ci sono disponibili intorno a 4000 alloggi, di cui circa 300 molto simili tra loro. Ecco che, dovendo scegliere tra tante case praticamente uguali, per un pubblico molto giovane la presenza di un PokeStop può diventare un fattore di appetibilità.
In particolare, a Townsville è nata una community locale di appassionati del gioco che conta più di 3.500 membri su Facebook.
Ed è proprio per questo motivo che a Rob Levy, agente affiliato al Gruppo Immobiliare RE/MAX, è nata l’idea di segnalare la presenza dei Pokèmon negli annunci immobiliari.
Così, dopo l’alloggio di Charles Street, sono stati individuati altri 4 immobili con informazioni dettagliate sulla presenza di un PokeStop nelle vicinanze o di una Gym dove poter allenare i Pokèmon.
E il bello è che il prezzo di questi immobili risulta anche aumentato rispetto a quello di alloggi simili.
Per concludere, pur di dare una scossa al settore, tutto è lecito e, dopo tutto, non c’è nulla di male a sfruttare la tendenza del momento.
Solo qualche tempo fa sarebbe sembrata una cosa da pazzi pubblicare un annuncio immobiliare che fa riferimento ai pupazzetti della Nintendo. Ora è pura realtà. Il successo in ambito immobiliare è comunque per il momento solo d’oltreoceano. Resta pertanto da verificare se quest’onda finirà con l’essere cavalcata anche dal mercato immobiliare nostrano.