Voucher lavoro aboliti e responsabilità appalti ripristinata
0 commentiAnnullati i referendum del 28 maggio 2017
Il Consiglio dei Ministri aveva stabilito di votare il prossimo 28 maggio per 2 referendum promossi dalla Cgil, particolarmente importanti per i lavoratori del settore edile, allo scopo di abrogare le seguenti norme:
- quelle sul lavoro accessorio, su cui si basa l’uso dei voucher lavoro
- quelle della legge Biagi, che eliminano la responsabilità solidale tra committente e appaltatore.
Il Governo ha poi approvato, nel giro di pochi giorni, un disegno di legge che ha di fatto eliminato le norme in questione, rendendo inutili i referendum.
Si dovrà comunque attendere lo stop ufficiale della Cassazione per considerare le consultazioni del tutto annullate.
Voucher lavoro: perché sono nati
I voucher lavoro o buoni lavoro sono nati per retribuire le cosiddette prestazioni di lavoro occasionale. Per fare un esempio, possono essere utilizzati dalle famiglie per pagare una colf non fissa, una baby sitter, le ripetizioni dei figli o piccoli lavoretti in casa, come l’imbianchino o altri artigiani.
Uso improprio dei voucher lavoro
Purtroppo, con il passar del tempo la situazione è sfuggita di mano. Negli ultimi anni si è assistito a un ampio utilizzo dei voucher lavoro da parte delle imprese per mascherare come lavoro occasionale le prestazioni abituali dei propri dipendenti, aumentando così il precariato.
L’utilizzo dei buoni lavoro si è particolarmente diffuso in edilizia, anche perché “conveniente”. Solo per fare un esempio, un operaio che normalmente costerebbe al datore di lavoro 27 euro l’ora, con i voucher ne costa appena 10.
L’uso dei buoni ha quindi contribuito a mascherare grossi problemi dell’edilizia, come l’evasione fiscale, la concorrenza sleale verso le imprese in regola, l’abbassamento della qualità e della sicurezza sul lavoro.
Il disegno di legge presentato prevedeva inizialmente di limitarne l’uso a famiglie e imprese e professionisti senza dipendenti.
Si proponeva inoltre di ridurre l’entità massima del compenso annuale di cui ogni lavoratore può usufruire e il tetto per ciascun committente.
Secondo la Cgil però questa proposta non era sufficiente per far venire meno la necessità del referendum. Il sindacato richiedeva, tra le altre cose, anche l’esplicito divieto di impiego nei cantieri edili.
Perché si è annullato il referendum sui voucher lavoro
Alla fine è prevalsa la soluzione più drastica e la Commissione Lavoro ha deciso per l’abolizione totale dei voucher.
Per la verità, è previsto un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2017, in cui i voucher continueranno a esistere, per consentire di utilizzarli a chi li ha già acquistati.
Dal primo gennaio 2018 invece scompariranno del tutto.
L’abolizione dei voucher apre però a nuove problematiche, perché nei prossimi mesi la politica dovrà intervenire per regolamentare il lavoro occasionale e scongiurare il ricorso al “nero”.
Il referendum sulla responsabilità per gli appalti
Il secondo quesito referendario chiedeva agli elettori di abrogare i limiti alla responsabilità solidale tra committente e appaltatore nei confronti dei lavoratori edili e di ripristinare l’eguale impegno dei due soggetti.
Anche in questo caso il Consiglio dei Ministri ha deciso direttamente, evitando il ricorso ai referendum.
Pertanto, essendo state abrogate le norme, è stata ripristinata la responsabilità solidale e il committente sarà chiamato a rispondere insieme all’appaltatore per eventuali violazioni da questo commesse nei confronti del lavoratore.
In concreto, ciò significa che se, ad esempio, un ente commissiona un’opera a un’impresa, sarà tenuto a esercitare sul suo operato un controllo più attento visto che, per eventuali violazioni, ne risponderà direttamente.
Analogamente, ci saranno maggiori tutele anche in caso di subappalti, quando tutte le imprese chiamate a concorrere alla realizzazione dell’opera avranno uguale responsabilità.
Per i lavoratori, ciò significa anche poter recuperare velocemente i propri crediti direttamente dal committente, senza dover prima chiamare in causa tutta la filiera degli appalti.