Il maso, la casa rustica del Trentino Alto Adige
0 commentiI masi trentini, le costruzioni rurali tipiche dell’Alto Adige
Parlando delle incantevoli valle trentine non si può fare a meno di nominare i masi, le tipiche costruzioni rurali di cui sono disseminate.
Il nome deriva dal latino mansio (dimora) e indica sostanzialmente un’azienda agricola autosufficiente, quindi non un singolo edificio ma un insieme di edifici e terreni, appartenenti anticamente a una famiglia di signori che la davano in affitto a contadini e successivamente ai contadini stessi che conducevano l’azienda.
Per tradizione il maso è lasciato in eredità a un solo erede, e infatti esiste proprio l’istituto giuridico del maso chiuso, il quale consente di lasciare intera la proprietà, mentre gli altri eredi vengono liquidati con una somma in denaro o rimangono a lavorare nella fattoria.
A seconda delle origini culturali trentine (latine, bavaresi o slave), e a seconda delle caratteristiche del terreno e quindi di come deve essere coltivato, il maso assume una diversa configurazione e conseguentemente una diversa denominazione:
– l’Haufenhof è composto da un gruppo di edifici
– il Paarhof è composto da due soli edifici separati
– l’Einhof è composto da un unico edificio allungato
– lo Zwiehof è composto da un unico edificio con due tetti affiancati.
Oltre ai vari edifici, i masi comprendono anche i terreni circostanti, destinati allo sfalcio del prato o al pascolo del bestiame.
Gli elementi principali che compongono un maso
Gli elementi principali che compongono un maso sono il fienile, la stalla e una piccola stanza adibita alla cottura dei cibi e alla preparazione dei formaggi.
Nel caso in cui questi tre elementi siano racchiusi in un solo edificio, il fienile sovrasta la stalla, mentre la cucina è di fianco.
In altri casi il fienile e la stalla sono raggruppati, mentre la parte destinata all’abitazione della famiglia è separata.
L’abitazione vera e propria è rimasta praticamente inalterata nel corso del tempo. Essenzialmente è composta da un piano terra realizzato in pietra e intonacato di bianco, un piano superiore in legno con balconi coperti e un tetto spiovente.
Il cuore del maso è comunque la stube. Con tale termine si indica il soggiorno rivestito in legno in cui si ritrovava tutta la famiglia, al cui centro era collocata la caratteristica stufa in ceramica o in cotto che poi da tutto l’ambiente ha tratto la sua denominazione. Le camere da letto si trovano invece al piano superiore.
Quando sorgono su terreni in pendenza i masi, dal lato della pendenza, vengono costruiti su pali chiamati in val Pusteria Hilge. Pali a forma di fungo si vedono invece sorreggere, in alcuni casi, i granai, in modo da proteggerli dall’umidità e dall’attacco dei roditori.
Come lo stile costruttivo può variare da una zona all’altra del Trentino, anche i materiali possono essere diversi. In sintesi si può dire che venisse usato prevalentemente legno nelle valli ricche di foreste, mentre a questo si aggiungeva anche l’uso di pietra e calce, laddove non era difficile approvvigionarsi di tali materiali.
A differenza della maggior parte delle dimore rurali diffuse lungo l’arco alpino, comunque, la tipologia del maso è caratterizzata sempre dall’uso prevalente del legno, anche in virtù della forte influenza germanica presente in questi luoghi. Infatti tali popolazioni avevano proprio delle tecniche edilizie in larga parte basate sull’uso di questo materiale.
I masi originari ancora esistenti in Trentino sono migliaia, diffusi in tutte le valli. Come molte altre costruzioni tipiche delle nostre regioni, anche i masi oggi rivivono grazie al loro riutilizzo in ambito turistico.
In particolare, le fattorie sono state trasformate in aziende agrituristiche che offrono agli ospiti la possibilità di soggiornare in ambienti rustici, dove assaporare l’atmosfera del legno e il calore della stube.