Pritzker 2018 all’architetto indiano Doshi
0 commentiBalkrishna Vithaldas Doshi, Premio Pritzker 2018
Quest’anno, per la prima volta, il prestigioso premio Pritzker, fondato nel 1979 da Jay A. Pritzker e da sua moglie Cindy, è stato assegnato a un architetto indiano.
Si tratta del novantenne Balkriskna Vithaldas Doshi, allievo di Louis Khan e Le Corbusier.
Commentando e ringraziando per il premio, l’architetto si è detto infatti grato in particolare al suo grande guru, il maestro dell’architettura razionalista.
Il Pritzker è la più importante onorificenza internazionale per l’architettura, considerato alla stregua di un Nobel.
Il nome di Doshi forse non è molto conosciuto in Occidente, ma lo è sicuramente in campo internazionale, più di quello dei tre vincitori dello scorso anno e l’assegnazione del premio non ha stupito gli addetti al settore.
L’investitura ufficiale avverrà in primavera in una cerimonia che si terrà a Toronto, in cui Doshi riceverà:
- un premio in denaro di 100 mila dollari
- un riconoscimento cartaceo
- una medaglia in bronzo.
Quest’ultima viene consegnata ai vincitori dal 1987, al posto della scultura di Henry Moore assegnata in precedenza.
La giuria e le motivazioni del premio Pritzker 2018 all’architetto Doshi
La giuria di quest’anno era formata da:
- Kazuyo Sejima (Premio Pritzker 2010 insieme a Ryue Nishizawa di SANAA)
- Glenn Murcutt (Premio Pritzker 2002)
- Stephen Breyer, U.S. Supreme Court Justice, Washington, D.C., USA
- André Corrêa do Lago, critico di architettura, curatore e Ambasciatore del Brasile a Tokyo
- Lord Palumbo, architectural patron, Chairman Emeritus of the Trustees, Serpentine Galleries, Londra
- Richard Rogers (Premio Pritzker 2007)
- Wang Shu, (Premio Pritzker 2012)
- Benedetta Tagliabue, architetto e direttore dello studio EMBT Miralles Tagliabue, Barcellona
- Ratan N. Tata, Chairman Emeritus of Tata Sons
- Martha Thorne, Direttrice del Pritzker Prize e Dean dell’IE School of Architecture and Design.
Nella motivazione del premio, letta al momento dell’annuncio, i dieci giurati hanno ricordato di averla assegnata per
“L’eccezionale architettura di Doshi, che si riflette negli oltre cento edifici realizzati, il suo impegno e la sua dedizione al proprio paese e alle comunità che ha servito, oltre che la sua influenza come insegnante e l’esempio eccezionale che ha rappresentato nel corso della sua lunga carriera per professionisti e studenti di tutto il mondo”.
La giuria ha inoltre sottolineato che il lavoro di Balkrishna Doshi riesce a influenzare positivamente la vita di persone di tutte le classi socio – economiche.
Doshi ha infatti realizzato progetti per amministrazioni e servizi pubblici, istituzioni educative e culturali e residenze per clienti privati, cercando di dare un contributo profondo alla sua gente, modalità operativa che, come visto, ha contribuito all’attribuzione del premio.
Ha inoltre da sempre denunciato quella cultura dell’architettura finalizzata unicamente all’acquisizione di un maggior vantaggio economico.
Chi è Balkrishna Doshi
L’architetto indiano è conosciuto in campo internazionale in particolare per i suoi progetti di abitazioni a basso costo.
La sua architettura tra ispirazione dall’energia della natura, dalle culture orientali e dai templi, dai santuari e dalle strade affollate del suo Paese.
Balkriskna Doshi è nato nel 1927 a Pune in una grande famiglia che da generazioni si occupava della produzione di mobili.
Due sono stati così gli elementi di ispirazione per l’architetto:
- da un lato, l’avere a che fare quotidianamente con misure e proporzioni
- dall’altro, vedere la casa del nonno crescere giorno dopo giorno arricchendosi di stanze per dare spazio alla grande famiglia che si ingrandiva.
In questo modo, Balkriskna Doshi ha avuto da sempre una profonda percezione dello spazio, come qualcosa di vivo e in perenne trasformazione.
Doshi iniziò gli studi di architettura nel 1947, anno dell’indipedenza dell’India, presso la Sir J.J. School of Architecture di Bombay (l’attuale Mumbai) una delle istituzioni più antiche e prestigiose del Paese.
Dopo un periodo trascorso a Londra, si trasferì in Francia negli anni ’50 dove divenne allievo di Le Corbusier, con il quale collaborò alla pianificazione delle città indiane di Ahmedabad e Chandigarh.
Nella stessa Ahmedabad, Doshi ha collaborato dal 1962 anche con Louis Kahn sul progetto dell’Indian Institute of Management.
Successivamente diventò noto per la sua attività svolta con lo studio Vastushilpa per la progettazione di abitazioni a basso costo e per la pianificazione urbanistica indiana.
Le opere di Balkrishna Doshi
Queste alcune delle più note opere dell’architetto:
- Kamala House di Ahmedabad (1963), la sua abitazione privata, così chiamata dall’architetto in onore della moglie
- Life Insurance Corporation Housing di Ahmedabad (1973), un complesso di abitazioni suscettibile di essere occupate da più generazioni della stessa famiglia, grazie a una serie di terrazzi che potevano essere convertiti in nuove unità abitative
- Ahmedabad School of Architecture
- Indian Institute of Management Bangalore
- i complessi di alloggi a basso costo come l’Indian Farmers Fertilisers Cooperative di Kalol e l’Aranya Community Housing di Indore (per quest’ultimo nel 1995 gli è stato conferito il prestigioso Aga Khan Award for Architecture).