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Apre in Svezia il museo di Ikea

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images-1S’inaugura oggi, giovedì 30 giugno, in Svezia, il primo museo dedicato a Ikea – il colosso mondiale che ha inventato il design “democratico” disponibile a prezzi vantaggiosi e accessibili a tutti – alla sua storia e alla sua produzione.

Il marchio svedese dell’arredo low cost impiega oggi 139.000 addetti in più di 326 negozi distribuiti in 38 Paesi del mondo, la maggior parte dei quali in Europa.

Si calcola che almeno un europeo su 10 abbia in casa un arredo Ikea, anche se il consumatore ideale pare sia tedesco e trentenne.
L’azienda è il terzo consumatore al mondo di legna e stampa il suo famoso catalogo in un numero di copie inferiore solo a quelle della saga di Harry Potter.

La prima fabbrica come sede del museo

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La struttura sorge a Älmhult, nella parte meridionale del Paese, in quella che fu la prima fabbrica dell’azienda e che ha ospitato il primo negozio del brand, aperto nel 1958 e chiuso nel 2012.
Non a caso il vecchio pavimento consumato è proprio quello originario, sia per l’intenzione di immergere il visitatore nell’atmosfera d’altri tempi, sia proprio per sottolineare quell’etica lavorativa di cui Ikea si è fatta vanto sin dalle sue origini.visit-us_hero_volvo_g4154-2.jpg__1920x876_q85_crop_subject_location-639,1142_subsampling-2_upscale
Il centro si trova poco distante dalla più famosa Malmo, ma in una zona rurale fuori dai consueti itinerari turistici svedesi, per cui l’intento degli ideatori è anche quello di puntare a un maggiore sviluppo dell’area.
Grazie alle anticipazioni diffuse dal quotidiano britannico The Guardian che ha avuto l’opportunità di visitare l’esposizione in anteprima, abbiamo la possibilità di conoscere come sarà l’allestimento.
Il museo, progettato in collaborazione tra Wilkinson Eyre Architects e Ulas Arkitekter, si estenderà su circa 3.500 metri quadri di superficie, che racconteranno non solo i prodotti realizzati negli anni, attraverso una collezione di circa 20.000 pezzi provenienti dall’archivio della compagnia, ma anche il modo in cui l’azienda si è sviluppata e relazionata con i consumatori.
Ci sarà una collezione permanente ma, due volte l’anno, sono previste esibizioni temporanee.
In particolare, la collezione permanente è suddivisa in tre parti:
– le nostre radici
-la nostra storia
– le vostre storie.

Le sale, separate da quinte in cartone, riproducono spazi domestici phpThumb_generated_thumbnailjpgarredati, distinti in base alle epoche, e per ciascuna è possibile riconoscere gli arredi che ne hanno fatto la storia.
Così, ad esempio, nello stand del 1984 si può riconoscere il divano Klippan, e in quello del ’77 la sedia Poem, poi diventata la famosa Poäng.
I pezzi più antichi in esposizione, però, non riguardano l’arredamento, anche perché inizialmente Ikea era un servizio di spedizioni postali, ma sono legati alla figura dello storico fondatore, Ingvar Kamprad.
Come azienda di arredamento la ditta fu fondata nel 1943 quando aveva solo 17 anni.
Tra gli oggetti più curiosi, ad esempio, è conservata la scatola di sigari in cui Kamprad conservava i proventi del pesce che aveva pescato.
Senza alcuna ipocrisia, l’azienda non tace nemmeno sugli aspetti più controversi della sua storia.
Così, nella sezione intitolata “Il mio più grande fiasco”, sono conservati alcuni cimeli che testimoniano le inziali simpatie naziste dell’ormai novantenne fondatore.
Tutta la cittadina di Älmhult si è già attrezzata per accogliere i visitatori che arriveranno da tutto il mondo.
Nei prossimi anni è infatti previsto un grande afflusso di turisti, amanti del design e del fai da te, provenienti in particolare dai Paesi più vicini, come Danimarca, Olanda e Germania.

Nel centro, oltre al museo, è già stato realizzato un albergo, c’è una banca che riprende nel logo i colori giallo e azzurro del brand, e nell’edifico è presente un ristorante dove si potranno assaggiare le famose polpette köttbullar.
Non mancheranno negozi e aree didattiche, dove gli studenti potranno partecipare a workshop su imprenditorialità, tecnologia e design, tutti rigorosamente arredati con mobili della casa produttrice.

 

Articolo scritto da:

Carmen Granata

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Architetto libera professionista e giornalista pubblicista. Si occupa di progettazione e consulenza immobiliare anche online. Il suo sito è "GuidaxCasa".

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