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Bonus casa 2018: meglio ecobonus o detrazione 50%?

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Interventi per i quali si può usufruire sia dell’ecobonus sia della detrazione 50%

differenze tra ecobonus e detrazione 50% bonus casa 2018Le spese per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, trattandosi di opere di manutenzione straordinaria, possono usufruire di due tipi di detrazione fiscale:

  • l’ecobonus, detrazione specifica per i lavori di efficientamento energetico
  • la detrazione 50%, prevista per interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio abitativo esistente.

Fino al 2017 la scelta tra ecobonus o detrazione era dettata da criteri puramente economici o pratici: se da un lato l’ecobonus era più conveniente (un’aliquota di detrazione superiore, pari al 65%), dall’altro la detrazione 50% richiedeva meno adempimenti (si poteva evitare la comunicazione Enea).

Con la Legge di Bilancio 2018 le cose sono cambiate, in quanto per alcuni interventi l’aliquota è stata ridotta al 50% (uguale quindi a quella prevista per le ristrutturazioni), per cui, per operare l’una o l’altra scelta, bisogna mettere altri elementi sul piatto della bilancia.

In particolare, parliamo di:

  • sostituzione di serramenti
  • sostituzione di caldaie a biomassa e caldaie a condensazione in classe A (senza termovalvole).

In alcuni casi, inoltre, la scelta è obbligata perché non tutte le detrazioni possono essere usufruite in ugual modo dai contribuenti.

Differenze tra ecobonus e detrazione 50%

La principale differenza tra detrazione 50% ed ecobonus è rappresentata dalla platea dei beneficiari.

La detrazione 50% è destinata unicamente a soggetti privati e riguarda unicamente l’edilizia a destinazione residenziale.

L’ecobonus invece, essendo una detrazione Ires, coinvolge anche i soggetti che conseguono reddito di impresa, come:

  • persone fisiche
  • società di persone
  • società di capitali
  • associazioni tra professionisti.
    Riguarda inoltre qualunque tipologia di edifici, anche immobili rurali o strumentali.

Appare quindi evidente che l’unico caso in cui si può operare una scelta tra le due agevolazioni è per gli immobili abitativi, mentre negli altri casi si è obbligati a optare per l’ecobonus.

Plafond previsti per ecobonus e detrazione 50%

Le due agevolazioni hanno un diverso plafond di spesa a cui fare riferimento.

La detrazione 50% per ristrutturazione prevede un limite massimo di spesa su cui può essere applicata pari a 96mila euro per unità abitativa.
Il limite di spesa comprende tutti gli interventi, senza specificare una differenza di importo tra l’uno e l’altro.

Per l’ecobonus si parla invece di spesa massima detraibile per ciascun tipo di intervento. Ad esempio:

  • per la sostituzione degli infissi, la spesa massima detraibile è di 60.000 euro
  • per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale, la spesa massima detraibile è di 30.000 euro.

Chi è in procinto di intraprendere lavori molto consistenti, per i quali prevede di sforare il tetto previsto per la ristrutturazione, può quindi aggiungere questi ulteriori plafond di spesa a quelli per la detrazione 50%.

Ecco quindi un caso in cui può convenire ricorrere all’ecobonus, anche dovendo svolgere qualche adempimento tecnico in più.

Cessione del credito

C’è un altro motivo per cui può essere conveniente scegliere l’ecobonus: da quest’anno è possibile anche per i privati (e non solo per i condomìni, come accadeva l’anno scorso), optare per la cessione del credito, al posto della detrazione, all’impresa che effettua i lavori o ad altri soggetti privati.

Questa opzione rende appetibile gli interventi anche ai soggetti cosiddetti incapienti o a chi comunque preferisce usufruire di uno sconto immediato al posto di una detrazione spalmata nell’arco di 10 anni.

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