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Casa Monica a Modena, la casa in legno che ricicla

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 Casa Monica a Modena, il primo GBC Home Platinum

casa-monica-modenaCasa Monica, una palazzina monofamiliare costruita nella periferia di Modena, in via Pillio da Medicina, ha ricevuto lo scorso agosto la prestigiosa certificazione “GBC Home Platinum”, secondo il rigido protocollo americano del  Green Building Council.

La casa, costruita per Andrea Serri, responsabile comunicazione di Confindustria Ceramica,  può quindi fregiarsi a tutti gli effetti del titolo di casa più ecocompatibile d’Italia.

L’edificio si sviluppa su tre piani fuori terra e uno interrato. Può permettersi una autosufficienza energetica dell’80% grazie alla presenza di un impianto fotovoltaico sul tetto per la produzione di energia elettrica e di un impianto geotermico per l’alimentazione dell’impianto a pavimento di raffrescamento estivo e riscaldamento invernale.

L’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico alimenta anche la cucina, che quindi non utilizza gas. Se l’impianto produce un surplus di corrente, questo viene ceduto a Hera, l’azienda distributrice; in caso contrario, l’energia di cui si ha bisogno viene acquistata.

Il sistema integrato di produzione dell’energia quindi, che contempla anche il solare termico accanto alla geotermia e al fotovoltaico, è completamente carbon free, perché non prevede utilizzo di combustibili fossili.

L’abitazione è anche dotata di un sistema di ventilazione meccanica controllata e recupero del calore.

La “centrale di comando” di questi impianti è collocata nel seminterrato dell’edificio, dove si trovano i controlli anche del sistema domotico che gestisce gli impianti da fonti rinnovabili e altre funzioni. Tra queste, da segnalare la presenza di sensori in grado di interrompere l’erogazione dell’impianto idrico in giardino quando non ce n’è bisogno o quelli per la regolazione della luce.

La casa è dotata anche di un sistema di riciclo dell’acqua piovana, utilizzata per tutti gli usi non potabili, come per gli sciacquoni dei servizi igienici o per l’irrigazione del giardino.

Se consideriamo che l’acqua utilizzata per gli scarichi dei bagni assorbe da sola un 40% dei consumi idrici, si può comprendere il risparmio che si è in grado di ottenere con un tale sistema.

I consumi idrici sono ottimizzati anche mediante la presenza su ogni rubinetto presente in casa di idonei aeratori per ridurre l’acqua in uscita.

In realtà, gli aspetti green di questo edificio non si risolvono soltanto nella parte impiantistica, perché nella progettazione non è stato trascurato alcun dettaglio affinchè si potesse ridurre al minimo indispensabile l’impatto sull’ambiente.

casa-monica-modena2Già la sua collocazione è stata studiata secondo i principi della massima sostenibilità: la casa è stata infatti costruita dopo la demolizione di un preesistente edificio, quindi senza determinare alcun consumo di suolo; inoltre, si trova a meno di 400 metri da due fermate dell’autobus e da una pista ciclabile, per cui l’utilizzo dell’automobile è ridotto al minimo indispensabile.

Il materiale strutturale utilizzato è il legno proveniente dall’Alto Adige, da una distanza quindi inferiore ai 350 km. Anche questo aspetto è importante perché contribuisce a ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente dovuto al trasporto del materiale. Inoltre, per ogni albero tagliato per ricavare il legno utilizzato è stata piantata una nuova pianta.

Il legno, in pannelli prefabbricati del tipo X – lam è stato utilizzato per le strutture dei livelli fuori terra, mentre per quello interrato si è utilizzato il cemento.

Oltre al legno, sono stati impiegati altri materiali naturali, come la lana di roccia utilizzata per l’isolamento termico. Le finestre hanno tripli vetri che riducono considerevolmente le dispersioni termiche. I pavimenti sono tutti rivestiti con ceramica riciclata.

La casa è stata costruita anche nel pieno rispetto delle preesistenze architettoniche. La zona in cui è ubicata è infatti un quartiere residenziale che rappresenta uno dei primi esempi di welfare aziendale.

Le case, tutte nello stesso stile, furono costruite negli anni ’50 dal titolare di un’azienda produttrice di aratri, che le concesse ai suoi dipendenti a mutui agevolati.

Anche la casa di Serri rispetta le stesse caratteristiche architettoniche, visto che la struttura lignea non è visibile dall’esterno.

Complessivamente l’edificio è costato tra i 2.500 e i 2.800 euro al metro quadro. Tali spese però potranno essere facilmente ammortizzate sia grazie al risparmio energico dovuto ai dispositivi descritti, sia per il rientro economico dovuto alle detrazioni fiscali. Trattandosi infatti di un intervento sul costruito, l’opera rientra tra i lavori agevolabili.

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