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Come ampliare casa per ricavare più spazio

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Perché ampliare casa?

Foto tratta dal sito arar-studio.it

Le motivazioni per cui si può sentire l’esigenza di ampliare casa sono diverse. Il caso più frequente è quello della famiglia che si allarga o dei figli che crescono e hanno bisogno di più spazio individuale, ciascuno per sé. Si può decidere di ampliare casa però anche per altri motivi.

Magari si ha la necessità di ospitare spesso (ad esempio se si hanno parenti che vivono lontano e tornano per le vacanze).

Infine, si può semplicemente avere bisogno di più spazio per se stessi da dedicare ai propri hobby, ma anche al lavoro.
Del resto, lo smart working è ormai sempre più diffuso nelle aziende e molte persone hanno la necessità di ritagliarsi un piccolo ufficio in casa.

Se vi trovate in una situazione simile, però, la prima cosa da fare per comprendere in che modo si può realizzare un ampliamento è rivolgersi a un professionista abilitato (architetto, ingegnere o geometra) per rispettare tutti gli adempimenti tecnici e normativi previsti.

Ampliare l’abitazione con il Piano Casa

Il primo step per comprendere se l’ampliamento è possibile è verificare che sul lotto di terreno su cui insiste la vostra casa esiste una volumetria residua da sfruttare.
In base ai Piani Regolatori dei Comuni, infatti, su ogni terreno è possibile realizzare una certa quantità di volume costruito.

Nei centri urbani è ormai molto raro che si verifichi questa circostanza, perché le volumetrie ammissibili sono state completamente utilizzate negli anni passati.

Ma se da un lato non è possibile costruire intere unità immobiliari, dall’altro, se si tratta solo di un ampliamento, è oggi possibile fare ricorso al cosiddetto Piano Casa.

Il Piano Casa è una “legge speciale” introdotta con il Decreto Legislativo n. 112 del 25 giugno 2008 che avrebbe dovuto restare in vigore soltanto per un anno e mezzo.
Consente di ampliare gli edifici esistenti in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, quindi anche quando non c’è volumetria residua.

Il volume in più può arrivare fino al 20% in caso di semplice ampliamento, mentre in caso di demolizione e ricostruzione dell’esistente si arriva fino al 35% di volume in più.

Il Piano è regolamentato da leggi Regionali e, quasi in tutte le Regioni, è stato prorogato di anno in anno, tanto che è ancora oggi in vigore.

Il vostro tecnico incaricato saprà quindi dirvi se è possibile sfruttare il Piano Casa e, in caso affermativo, dovrà redigere la pratica necessaria per realizzare l’intervento: SCIASegnalazione Certificata di Inizio Attività o il Permesso di Costruire, di cui occorrerà attendere il rilascio.

Naturalmente, occorrerà soddisfare anche tutti gli adempimenti necessari per rispettare la normativa antisismica visto che, nella maggior parte dei casi, sarà necessario costruire delle nuove strutture.

Come realizzare l’ampliamento della casa

Ampliamento con sopraelevazione. Foto tratta da blog.volpescase.it

Un ampliamento può essere realizzato in diversi modi. Se ad esempio siete proprietari di una villetta con giardino, la soluzione più “naturale” sarebbe quella di estendersi in larghezza sfruttando proprio questo spazio.

L’ampiezza del giardino potrebbe però non essere sufficiente, anche perché il nuovo volume dovrà rispettare le distanze laterali dagli altri fabbricati circostanti.
In alternativa, quindi, si può pensare a realizzare l’ampliamento in sopraelevazione.

Un altro modo per realizzare una stanza in più, soprattutto se si vive in un appartamento in condominio, è quello di chiudere un terrazzo o un balcone esistente.
Nel caso del condominio occorrerà però richiedere anche l’autorizzazione dello stesso.

Infine, se abitate in una casa antica dai soffitti molto alti, potete pensare di ricavare uno spazio in più, ad esempio per una camera da letto o uno studio, costruendo un soppalco.

Ricordate che i Regolamenti Edilizi consentono in genere di soppalcare solo una certa percentuale di superficie abitativa. Inoltre, occorrerà fare in modo che la parte sottostante il soppalco non sia inferiore all’altezza minima prevista, in genere pari a 270 cm.

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