Il grattacielo Scheggia di Vetro a Milano
0 commentiScheggia di Vetro, grattacielo ecosostenibile
Tra i numerosi grattacieli che stanno sorgendo in questi anni a Milano, spicca per la sua ecosostenibilità Scheggia di Vetro, un edificio progettato dall’architetto Gregg Jones dello studio Pelli Clarke Pelli, la cui costruzione dovrebbe essere ultimata entro il 2020.
Il grattacielo sorgerà al posto del vecchio edificio INPS, in via Melchiorre Gioia, nel quartiere Porta Nuova, ed è infatti denominato esattamente Gioia 22, ma è stato poi ribattezzato Scheggia di Vetro per via del suo particolare design.
La vecchia sede INPS è stata demolita nel 2012, quando è stata compiuta anche una vasta operazione di bonifica per eliminare l’amianto presente sul sito.
Pertanto, al posto della precedente struttura realizzata con materiali nocivi per la salute, troveremo presto un edificio non solo innovativo dal punto di vista tecnologico, ma anche amico dell’ambiente.
L’edificio è stato progettato infatti nel rispetto della filosofia Cradle to Cradle. Si tratta di un protocollo di progettazione che prevede l’uso di materiali sicuri per l’ambiente e la salute e riciclabili, l’impiego di energie rinnovabili e l’utilizzo responsabile delle risorse idriche.
Come è fatto il grattacielo
I 120 metri di altezza del grattacielo, che occupa una superficie lorda di 68.432 metri quadri, sono suddivisi in 30 piani, di cui 4 interrati e 26 fuori terra.
Le oltre 2.700 persone che potranno essere ospitate nell’edificio si sposteranno agevolmente visto che ci sono ben 12 ascensori.
Gli spazi di lavoro saranno inondati di luce, grazie alle grandi vetrate. L’esterno, invece, rispecchierà la vocazione green del grattacielo, e sarà costituito da un parco di 90.000 mq, detto Biblioteca degli Alberi.
L’edificio sarà raggiungibile dai mezzi pubblici e con il car sharing, ma anche con mezzi propri ecologici, grazie alle piste ciclabili e alla presenza di colonnine per la ricarica di auto elettriche.
Gli impianti che rendono NZEB questo imponente edificio
Per produrre energia elettrica saranno installati 225.000 moduli fotovoltaici che occuperanno un’area di 6.000 mq. I moduli fotovoltaici consentiranno una riduzione del fabbisogno energetico del 75% rispetto agli altri grattacieli presenti in città.
Per dare un’idea dell’entità del progetto, questo numero di pannelli sarebbe sufficiente per coprire il fabbisogno di 306 abitazioni.
In virtù di queste caratteristiche, Gioia 22 sarà il primo edificio di queste dimensioni a essere classificato NZEB.
Gli edifici NZEB (Nearly Zero Energy Consumption Building) sono quelli a consumo energetico pari quasi a zero.
Per ridurre i consumi sono infatti messi in atto anche altri accorgimenti. Innanzitutto la facciata presenta tripli vetri. L’illuminazione è dotata di sistemi a LED comandati da sensori di luce diurna e dispositivi esterni di schermatura solare.
Il grattacielo sarà inoltre dotato di un impianto ad acqua di falda, utilizzata sia per il riscaldamento, sia per il raffrescamento.
Quest’ultimo avverrà con il sistema detto free cooling che non prevede l’impiego di un gruppo frigorifero, ma si alimenta unicamente utilizzando la differenza di temperatura con l’ambiente esterno.
Per le caratteristiche descritte, Scheggia di Vetro sarà meno inquinante della costruzione che andrà a sostituire. Produrrà infatti 2.260 tonnellate di anidride carbonica in meno.
Non si tratta quindi di un edificio mangia smog, di quelli in grado di contrastare l’inquinamento cittadino, ma sicuramente contribuirà a ridurre notevolmente le emissioni nocive in atmosfera.
Il design dell’ecosostenibile Scheggia di Vetro
L’originale forma di Gioia 22, che gli è valsa il nome citato, nasce, come ha detto l’architetto progettista, da una duplice esigenza: da un lato, quella di far confluire in quel punto due tessuti urbani, dall’altro quella di ottimizzare la luce e l’energia solare.
La combinazione di queste due necessità ha dato vita alla singolare forma, in grado di distinguersi nello skyline del capoluogo lombardo.