Vuoi apparire su CasaNoi con la tua azienda?
Le guide di CasaNoi

Il piano di ammortamento di un mutuo

di Consulente Creditizio e Assicurativo 8 commenti in

Cos’è il piano di ammortamento di un mutuo

Il rimborso di un mutuo viene definito dal piano di ammortamento.

Il piano di ammortamento è un documento, normalmente allegato al contratto di mutuo, che definisce in modo dettagliato, dalla prima all’ultima rata, come si sviluppa il rimborso del debito e degli interessi.

Ciascuna rata del mutuo comprende:

  1. una quota a titolo di rimborso del debito (mutuo) acceso con la banca (quota capitale)
  2. una quota a titolo di pagamento degli interessi (quota interessi)

Il piano di ammortamento alla francese (tasso fisso o tasso variabile – durata fissa)

La tipologia più diffusa di piano di ammortamento è quella cosiddetta piano di ammortamento alla francese, che prevede un rimborso di rate sempre dello stesso importo, con una componente di interessi decrescente nel tempo, e una quota di capitale crescente nel tempo.

Solo nel caso di mutuo a tasso fisso, le rate effettivamente rimagono sempre dello stesso importo. Chi sottoscrive questo tipo di mutuo sa con precisione quanto paga dalla prima all’ultima rata. Il piano di ammortamento rappresenta, con precisione e per ciascuna rata, qual’è la quota capitale, la quota interessi e il debito residuo.

Nel caso di mutuo a tasso variabile, le rate vengono ricalcolate dopo ogni variazione del tasso d’interesse, applicando il tasso in vigore in quel momento al debito residuo del mutuo. La periodicità con cui varia l’interesse applicato, viene indicata nel contratto di mutuo (mensile, trimestrale, quadrimestrale o semestrale). L’ammontare degli interessi riportato nel piano di ammortamento (allegato al contratto) è solo ipotetico perché calcolato in base al tasso alla data di stipula. Le banche adottano fondamentalmente due metodi di calcolo del rimborso a tasso variabile:

  • Metodo tradizionale: il mutuatario sa sempre il capitale che viene rimborsato con ciascuna rata e a quanto ammonta il debito ancora da pagare dopo ogni rata (debito residuo). Il piano di ammortamento originario (allegato al contratto) rimane veritiero nello sviluppo del rimborso del debito.
  • Metodo di ricalcolo: viene riformulato periodicamente un nuovo piano di ammortamento calcolato sulla durata residua del mutuo al nuovo tasso. Questo metodo fa si che il piano di ammortamento originario (allegato al contratto) non dia certezza sul rimborso del capitale .

Piano di ammortamento a rata costante (tasso variabile – durata variabile)

Nel caso di mutuo a tasso variabile a rata costante, invece, al variare del tasso di interesse resta comunque fissa la rata che si paga, e cambia la ripartizione tra quota capitale e quota interessi all’ interno della stessa rata.

Se il tasso di interesse del mutuo è mediamente più alto di quello iniziale (con cui viene calcolata la rata costante), si riduce il rimborso di quota capitale all’ interno di ciascuna rata (in quanto aumenta la quota interessi), e quindi la durata del mutuo si allunga nel tempo.

Succede il contrario se il tasso di interesse del mutuo è mediamente più basso di quello iniziale: in questo caso la durata del mutuo si riduce nel tempo rispetto a quella concordata all’ inizio con la banca. Se il tasso di interesse rimane stabile, il mutuo si comporta come se fosse a tasso fisso, quindi con quota capitale e quota interessi di ciascuna rata predeterminate dall’ inizio alla fine. comunque il contratto prevede una durata massima.

In realtà l’ammortamento di un mutuo a tasso variabile e a rata costante è ancora più complesso, in quanto, oltre all’aspetto del tasso medio effettivo sopra indicato, va tenuto conto dei momenti all’interno del rimborso del mutuo in cui i tassi sono più alti (o più bassi) rispetto al tasso di interesse iniziale. Aumenti del tasso di interesse applicato al mutuo nella fase iniziale del rimborso (quando la quota di interesse all’ interno della rata è già alta di suo) possono far esplodere in modo preoccupante la durata teorica del mutuo, e magari occorrono periodi lunghi di tassi bassi per rientrare nella durata massima contrattualmente prevista.

Il piano di ammortamento alla francese è in assoluto quello più usato dalle banche sia per i mutui, sia per i prestiti personali. Quando si rimborsa un mutuo, va tenuto presente il funzionamento del piano di ammortamento, soprattutto per non avere brutte sorprese sulla quota di capitale da restituire ancora alla banca nel caso in cui si voglia estinguere il mutuo prima del tempo.

Considerazioni sui mutui a tasso variabile

Non è corretto dire che nelle fasi iniziali di un mutuo si rimborsano solo interessi. È viceversa corretto affermare che:

  • la quota interessi nelle rate iniziali è più alta perchè il debito è più alto
  • gli interessi aumentano
    1. con l’aumentare della durata del mutuo poichè il rimborso è più lento
    2. con l’aumentare del tasso applicato
  • gli interessi diminuiscono
    1. con il diminuire della durata del mutuo poichè il rimborso è più veloce
    2. con il diminuire del tasso applicato

Altre tipologie di piani di ammortamento

Esistono anche altre modalità di calcolo del piano di ammortamento; tuttavia sono molto meno diffuse rispetto a quello “alla francese” (e spesso le banche neppure li propongono).

Il piano di ammortamento “all’italiana” prevede un rimborso di rate con quota capitale costante. Questo significa che le rate di rimborso via via si ridurranno nel tempo in quanto è destinata a calare la quota di interessi.

Prima di andare in banca a protestare per farsi cambiare il proprio mutuo con ammortamento “alla francese” in uno con ammortamento “all’italiana”, va però tenuto conto che – quote costanti di capitale – significano rate iniziali di mutuo molto più alte, quindi: attenzione! Col piano di ammortamento “all’italiana” si pagano meno interessi rispetto ad un piano di ammortamento “alla francese”, a parità di durata di rimborso, ma le rate iniziali sono più impegnative.

Il piano di ammortamento “alla tedesca” prevede un pagamento di interessi anticipato (mentre quello “alla francese” è posticipato). La prima rata è costituita da soli interessi, mentre l’ultima da solo capitale; nel mezzo ci stanno rate con quota interessi decrescente e quota capitale crescente.

I piani di ammortamento “all’italiana” o “alla tedesca” o “all’americana” (quest’ ultimo ancora più complesso in quanto mescola insieme un’operazione di finanziamento con una di investimento) hanno, nella pratica bancaria, un riscontro concreto minimo: restano pure nozioni per gli addetti ai lavori.

Il piano di ammortamento e le spese accessorie

Alla quota di capitale ed a quella di interessi di ciascuna rata definite dal piano di ammortamento, le banche spesso aggiungono una commissione di incasso rata. La commissione di incasso, anche se tecnicamente non fa parte del piano di ammortamento del mutuo, in realtà rientra nelle voci di costo perché comunque alla banca va pagata (se prevista): fossero anche solo uno o due euro al mese, moltiplicati per il numero di rate, diventano comunque un importo da considerare.

Articolo scritto da:

Matteo Comelli

Leggi tutti gli articoli
Da oltre 15 anni si occupa di consulenza nel settore mutui casa e prodotti assicurativi di protezione familiare e nel corso degli anni ha collaborato con diverse banche specializzate (Woolwich, Fineco, Meliorbanca, Barclays, Ing Direct) direttamente o tramitette società di distribuzione indipendenti (Divisione Mutui Spa, Systema Mutui, Avalon, Credipass, MutuiOnline). Attualmente collabora con MCS Spa.

Ti potrebbero interessare

8 commenti su “Il piano di ammortamento di un mutuo
Inserisci un nuovo commento

    1. Gentile Davide, devi leggere il contratto l’ammontare del tasso a cui è calcolata la rata costante. Il tasso effettivo può essere superiore o inferiore. COME CALCOLARE TASSO. verifica a quanto ammonta attualmente il parametro indicato in contratto (immagino euribor a 1 o 3 o 6 mesi); a questo numero devi sommare 3,65 punti. E’ uno spread molto alto. Se fosso n te verificherei la pssibilità di una SURROGA. Un cordiale saluto Giuseppe Palombelli Ceo CasaNoi

  1. Buongiorno, avrei bisogno di una informazione.
    Ho stipulato qualche anno fa un mutuo con rata costante a 30 anni, per i primi 10 anni ha un tasso fisso, dall’11 anno passerà al variabile.. ho letto su alcuni articoli in internet che la rata costante può portare molti svantaggi anche in un aumento sconsiderato delle rate dato dall’allungamento del periodo del rimborso . . Secondo voi è il caso di correre ai ripari? Cambiare mutuo? Perché tra un paio d’anni il mio tasso passerà al variabile e non vorrei avere brutte sorprese.
    Vi ringrazio anticipatamente per i chiarimenti che riuscirete a darmi.
    Cordiali saluti
    Carmela

    1. Gentile Carmela, con il contratto sottoscritto hai avuto la sicurezza che la rata non cambiasse. A differenza del tasso fisso, la rata costante è un tasso variabile. Quindi a seconda dei tassi, hai effettuato un rimborso più lento o più veloce. In linea di massima dovresti avere avuto un rimborso più veloce perché i tassi sono scesi. Per il futuro è previsto un aumento dei tassi e quindi il tuo mutuo è a rischio. IL CONSIGLIO. Vai in banca e chiedi come hai rimborsato il capitale fino ad oggi. Prendi il debito che rimane e simula con la banca stessa un rimborso a tasso fisso, molto più sicuro, con la stessa scadenza finale del mutuo attuale. Puoi infatti chiedere alla banca una rinegoziazione o surrogare con altra banca. Un cordiale saluto Giuseppe Palombelli Ceo CasaNoi

  2. Salve,volevo un informazione,ho un mutuo con tasso variabile che fino ad un anno fa e diminuito con la diminuzione dei tassi,negli ultimi 5 mesi e aumentato del 20% nonostante i tassi siano ancora più bassi di 5 mesi fa.
    Come e possibile?
    Grazie mille.
    Alessandro Bongi

    1. Gentile Alessandro, nel contratto di mutuo (o nel capitolato allegato) vengono descritte le modalità di calcolo del tasso variabile. Normalmente è un parametro (EURIBOR) + uno spread. In alcuni contratti molto particolari può essere prevista UNA RATA CRESCENTE, ovvero una rata che aumenta con il passare del tempo anche a parità di tasso. Viene usata per chi vuole pagare meno i primi anni. Altre volte la banca fa uno sconto nel periodo iniziale, al termine del quale la rata aumenta anche se i tassi non si sono alzati. L’EURIBOR è un parametro rilevato dal sole 24 ore o da agenzie specializzate ed è quindi facilmente rilevabile,. Questo valore cambia nel tempo. Lo spread invece è quello previsto nel contratto e non varia. L’EURIBOR tecnicamente è il costo del denaro tra banche per un certo periodo. Nei contratti di mutuo generalmente si utilizza Euribor 1 mese, Euribor 3 mesi e Euribor a 6 mesi. Nel contratto è specificato COME viene calcolato. Ad esempio una media mensile o l’euribor di un tal giorno. A questo valore va aggiunto lo spread. Ad esempio Euribor rilevato: 1% + Spread dell’1,5% = tasso applicato: 2,50%. Quindi ti consiglio di leggere attentamente il contratto, calcolare personalmente o con la collaborazione della banca il tasso applicato per quella rata. Se ci sono discordanze scrivi all’ufficio reclami della banca. Hai diritto a una risposta entro 30 giorni. Un cordiale saluto Giuseppe Palombelli Ceo CasaNoi

Lascia un commento