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La sedia Rossa e Blu di Rietveld

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Rietveld, l’autore della sedia Rossa e Blu

La sedia Rossa e Blu (Rood-blauwe stoel), progettata dall’architetto Gerrit Thomas Rietveld nel 1918, rappresenta la più rigorosa manifestazione dei principi teorici del gruppo olandese De Stijl.

De Stijl (Lo Stile) è un movimento fondato dallo stesso Rietveld insieme a Theo Van Doesburg e Piet Mondrian per progettare opere e oggetti costituiti da elementi primari e caratterizzati da proporzioni bilanciate, al fine di creare un senso di armonia negli individui.

Sedia Rossa e Blu di Rietveld
Sedia Rossa e Blu di Cassina

Il linguaggio del Neoplasticismo, lo stile artistico che ne scaturì, è regolato dalle norme auree dell’arte classica e utilizza forme geometriche semplici e colori primari (rosso, giallo e blu).

Il suo codice costruttivo impone che gli elementi della struttura si ottengano per sovrapposizione delle parti e non attraverso la loro compenetrazione.

Rietveld, nel realizzare la poltroncina, intendeva perseguire proprio lo scopo di “collegare fra loro le singole parti senza mutilarle, in modo da evitare che una domini sull’altra coprendola o mettendola in situazione di dipendenza”.

La sedia Rossa e Blu, insieme al Tavolo Rosso e Blu, fa parte dell’arredo della Casa Schroeder di Utrecht, progettata nel 1924 dallo stesso Rietveld e diventata un vero e proprio manifesto del Neoplasticismo architettonico e patrimonio dell’Unesco.

La poltroncina è considerata un capolavoro del design moderno, tanto che un esemplare è conservato al museo Moma di New York.

Oggi è prodotta da Cassina, che ne tutela il diritto d’autore, per l’elevato contenuto artistico e il particolare carattere creativo.

L’estetica della sedia di Rietveld

Il primo prototipo della poltroncina non era ancora dipinto e fu realizzato prima dell’incontro e dell’adesione di Rietveld al gruppo De Stijl.
La sua versione più famosa è invece quella caratterizzata dall’uso dei colori primari rosso e blu, oltre che dal nero.

Il progetto definitivo della poltrona Rossa e Blu arrivò nel 1923, ricreando nello spazio una struttura analoga alle contemporanee opere pittoriche di Mondrian.
La sedia sembra proprio una rappresentazione tridimensionale dei dipinti del celebre pittore.

In base all’estetica seguita dagli esponenti del Neoplasticismo, ogni colore ha un preciso significato:

  • il giallo rappresenta il movimento verticale dei raggi solari
  • il blu rappresenta l’orizzonte celeste che contrasta con il giallo
  • il rosso costituisce l’unione dei due, che si verifica all’alba e al tramonto.

La struttura rigida della seduta consente il relax ma non il sonno.
Rietveld dichiarava infatti di essere particolarmente concentrato sul “risveglio della coscienza”. E non a caso la sua sedia sembra proprio concepita per la lettura e la meditazione.

Come è fatta la sedia Rossa e Blu

Per la struttura sono utilizzati 15 listelli in legno di faggio laccato nero con testate gialle che formano una griglia lineare orizzontale e verticale (ascissa, ordinata e zenith).

Questa struttura racchiude due tavole in compensato, laccate rispettivamente in rosso (lo schienale) e in blu (il sedile).
Grazie a questo particolare sistema costruttivo, la sedia sembra quasi sospesa nello spazio.

Linee e piani sono collegati tra loro in una composizione verticale / orizzontale, senza impiego di alcun incastro, senza essere incollati o uniti con ferramenta.

Nel programma C90 Mutazioni, Cassina ne ha proposto una variante con schienale e sedile in colore verde e struttura nera con terminali bianchi.

Queste le dimensioni della sedia:

  • larghezza 65,5 cm
  • profondità 83 cm
  • altezza totale 88 cm
  • altezza della seduta 33 cm.

Per approfondire:

Wikipedia – Sedia Rossa e Blu

Articolo scritto da:

Carmen Granata

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Architetto libera professionista e giornalista pubblicista. Si occupa di progettazione e consulenza immobiliare anche online. Il suo sito è "GuidaxCasa".

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