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Come funziona il comodato d’uso gratuito di un immobile

di fondatore CasaNoi.it 654 commenti in

Cos’è e come funziona il comodato d’uso gratuito

Il comodato d’uso rientra, insieme al mutuo, nei cosiddetti “contratti di prestito” ed è sempre a titolo gratuito.
È un contratto reale in cui una parte (detta comodante) consegna all’altra (comodatario) un bene mobile o immobile per un determinato periodo di tempo.
Il comodatario ha l’obbligo di riconsegnare il bene al proprietario (comodante) alla scadenza pattuita.
La materia è disciplinata dal Codice Civile, Art.1803-1812.

Comodante e comodatario: diritti e obblighi

Il comodatario può utilizzare il bene solo per la durata e l’uso pattuiti, custodendolo “con la diligenza del buon padre di famiglia”.
Non può cedere ad altri il diritto di godere del bene, senza esplicito consenso del proprietario.
Se il comodatario non rispetta gli obblighi contrattuali, il proprietario può richiedere sia l’immediata restituzione del bene, sia il risarcimento dei danni.
Se nel contratto non è espressamente indicata la scadenza (e se questa non è desumibile dall’uso cui il bene è destinato), il comodatario è tenuto a restituire il bene non appena il comodante lo richieda.

Sono a carico del comodatario le spese sostenute per servirsi del bene.
Nel caso in cui il comodatario debba sostenere spese straordinarie, necessarie e urgenti per la conservazione del bene, ha diritto al rimborso.
Se il bene si deteriora per il solo effetto dell’uso per cui è stato consegnato e senza alcuna colpa del comodatario, questi non risponde del deterioramento.

Infine, se il bene in comodato ha vizi e difetti tali da recare danno a chi se ne serve, il comodante è tenuto al risarcimento nel caso in cui, pur a conoscenza di tali vizi, non ne abbia avvertito il comodatario.

Il comodato d’uso gratuito di un immobile – locazioni brevi di abitazioni

Per gli immobili dati in comodato, le regole di base da seguire sono quelle descritte finora.

Frequentemente le abitazioni vengono utilizzate anche per ricettività turistica.
Ma può il comodatario affittare la casa o una parte di essa per brevi periodi?
E può il comodatario ricavare redditi per una casa utilizzata gratuitamente?

Nel rispetto del vincolo della destinazione e dell’utilizzo, l’abitazione può essere locata dal comodatario con “contratti brevi” a titolo oneroso.

Sono escluse categoricamente locazioni da parte del comodatario oltre i 30 giorni.

TASSAZIONE REDDITI DA LOCAZIONE BREVE

La tassazione agevolata entra in vigore solo nei contratti di locazione breve, stipulati a partire dal 1° giugno 2017.
Normativa di riferimento: DECRETO-LEGGE 24 aprile 2017, n. 50; Circolare Agenzia Entrate.

E’ il comodatario che dovrà pagare le imposte, anche se ha ricevuto la casa a titolo gratuito.
Può scegliere tra imposta sostitutiva del 21% o tassazione ad aliquota ordinaria in base alla dichiarazione dei redditi. Comunque dovrà essere versato il 21% a titolo di acconto dagli intermediari e dai portali immobiliari.

DEFINIZIONE DI LOCAZIONI BREVI

Le locazioni brevi sono i contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni di persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa.

Possono prevedere servizi di fornitura di biancheria e di pulizia dei locali, oltre a fornitura di utenze, wi-fi, aria condizionata. I contratti vengono stipulati direttamente o tramite intermediari o portali telematici.

La disciplina non è applicabile se insieme alla messa a disposizione dell’abitazione sono forniti servizi aggiuntivi quali, ad esempio, la fornitura della colazione, la somministrazione di pasti, la messa a disposizione di auto a noleggio o di guide turistiche o di interpreti, essendo in tal caso richiesto un livello seppur minimo di organizzazione, non compatibile con il semplice contratto di locazione, come nel caso della attività di bed and breakfast occasionale.

Contratto e registrazione di comodato d’uso di un immobile

Il comodato è sempre gratuito – se fosse corrisposto un pagamento, si tratterebbe di normale “locazione” – e può essere, in linea generale, contrattualizzato in forma verbale o scritta.
Per gli immobili il contratto di comodato va stipulato e registrato in forma scritta presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla data in cui è stato sottoscritto, come indicato nel D.P.R. 131/86, art. 5, del T.U.I.R. – Testo Unico Imposte di Registro.
Secondo recenti indicazioni dal Notariato non è più necessario che nel contratto il comodatario dichiari di aver preso visione dell’attestato di prestazione energetica (l’APE ex ACE).

L’opinione di Giuseppe Palombelli, fondatore CasaNoi.it

“Di frequente il proprietario dà in uso gratuito una casa a un familare o altra persona cara. Le regole di base da seguire sono quelle sopra riportate. Trattandosi di beni immobili, si suggerisce comunque di stipulare un contratto scritto che permetta al comodatario l’intestazione delle utenze e di ripartire correttamente le spese condominiali e le imposte. Si raccomanda di seguire con attenzione gli aspetti fiscali (IMU), oggetto di continue modifiche negli ultimi anni.”

Come si fa la registrazione di un contratto di comodato per la casa? Leggi la nostra guida alla registrazione del contratto.

IMU e TARI: chi deve pagare? Il proprietario o il comodatario?

Al pagamento dell’IMU sono tenuti i proprietari oppure i titolari di un diritto reale di uso, usufrutto, abitazione, enfiteusi e superficie su fabbricati, terreni ed aree edificabili.

Il comodatario non deve pagare l’IMU

Il comodatario è titolare di un diritto personale di godimento e non di un diritto di proprietà. Si tratta di un rapporto di cortesia che non genera alcun particolare vincolo giuridico. Il comodatario è un semplice detentore del bene immobile, pertanto non deve pagare le imposte municipali/statali sulla proprietà (IMU-IRPEF).

Il comodatario deve pagare la TARI

Il comodatario è il soggetto che occupa l’immobile e come tale è tenuto al pagamento della TARI, tassa sui rifiuti.

Ricordiamo che la TARI si paga in base alla superficie calpestabile dell’abitazione. E’ opportuno quindi effettuare le misurazioni correttamente.

Comodato d’uso gratuito ai figli o ai genitori.
Riduzione IMU e TASI per abitazione principale non di lusso.
Agevolazioni fiscali solo per contratti registrati e in particolari condizioni (aggiornamento 2019)

Il proprietario che concede ad un figlio (o ad un genitore) un’abitazione non di lusso ha diritto a agevolazioni fiscali delle imposte comunali IMU e TASI in determinate condizioni.

Vediamo in sintesi di che cosa si tratta.

Per le interpretazioni sui vari punti si rimanda alla RISOLUZIONE N. 1/DF Ministero Economia e Finanze del 17 febbraio 2016.

Immobili

Possono beneficiare dell’esenzione le unità immobiliari uso abitazione fatta eccezione per le abitazioni di lusso ( classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9), concesse in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado (genitori-figli) che le utilizzano come abitazione principale.

Per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente.

Per pertinenze dell’abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all’unità ad uso abitativo.

Solo contratti di comodato registrati – Condizione indispensabile è che il contratto sia registrato.

Il comodante (proprietario) deve:

  • a) possedere un solo immobile in Italia.
    Il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante, oltre all’immobile concesso in comodato, possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unita’ abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
    Precisiamo che per immobili bisogna intendere immobili ad uso abitativo; possedere un terreno agricolo – ad esempio – non è fattore escludente. Vedi risoluzione ministero prima citata)
  • b) risiedere anagraficamente e dimorare abitualmente nello stesso comune in cui e’ situato l’immobile concesso in comodato.

L’opinione di Giuseppe Palombelli, fondatore CasaNoi.it

A partire dal 2016 (con la legge di stabilità 2016)  è stato definito in modo preciso entità e ambito di applicazione del beneficio fiscale per le abitazioni concesse in comodato (riduzione IMU 50% base imponibile).  In precedenza ai Comuni era concessa autonomia discrezionale.

La norma ha elementi di equità poiché esclude coloro che possiedono altri immobili, fatta eccezione per la seconda abitazione di proprietà dove vivono.

Riscontro però un’incongruenza: perché il proprietario (comodante) deve risiedere anagraficamente e dimorare nello stesso comune dove si trova l’abitazione data in comodato ai figli (o viceversa)? Perché penalizzare, ad esempio, i genitori che per i motivi più vari abitano in altri luoghi o addirittura all’estero e hanno lasciato la casa ai figli a titolo gratuito?
E’ auspicabile che il Governo riconsideri questo aspetto.

Comodato e detrazione nelle ristrutturazioni edilizie

La detrazione IRPEF del 50% sugli interventi di recupero del patrimonio edilizio (ristrutturazioni ed altro) spetta anche al comodatario. Gli estremi di registrazione del contratto di comodato vanno indicati in dichiarazione dei redditi.

La medesima opportunità spetta anche al familiare convivente del possessore o del detentore, che:

  • sostiene e paga le spese dal proprio conto corrente (bonifico; eventuale assegno al Condominio)
  • conviveva già al momento dell’inizio dei lavori (è opportuno effettuare una dichiarazione di atto di notorietà).

Stesso discorso per i componenti di uno stesso sesso di una “unione civile” e i conviventi di una “convivenza di fatto“.

(RIFERIMENTI NORMATIVI: Legge di stabilità 2016, in vigore dal 1° gennaio 2016 (vedi legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale) prevede una riduzione del 50% della base imponibile su cui calcolare le imposte comunali (IMU e TASI) per le abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito)

Articolo scritto da:
Giuseppe Palombelli, fondatore CasaNoi e consulente del credito. Contatti per richieste mutui e surroghe

Articolo scritto da:

Giuseppe Palombelli

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Esperto in mutui, valutazioni estimative e compravendite. Consulente credito per finanziamenti a privati ed aziende, credito immobiliare, cessione del credito (detrazioni fiscali). Dalla passione per il settore immobiliare nel 2012 ha fondato CasaNoi. Contatti per consulenza mutui bancari

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654 commenti su “Come funziona il comodato d’uso gratuito di un immobile
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  1. Salve. Mia moglie possiede(x eredità) un immobile nel quale risiede il compagno di mia suocera(deceduta). Si puo concedere in comodato d’uso gratuito, formalizzando l’atto presso gli enti competenti ovvero registrandolo?. O quale soluzione è possibile Grazie anticipatamente

  2. salve dott., mia sorella mi darebbe in comodato d’uso gratuito una casa, sita nel comune di caltanissetta, che ha in comproprieta’ con il marito, i quali vivono e hanno la residenza a milano, che usa solo per 20 giorni all’anno, posso provvedere io come comodante alla registrazione del contratto?si puo’ fare in una agenzia delle entrate della mia provincia? cosa comporterebbe per mia sorella ai fini reddituali?deve dicharare il suddetto contratto nel 730?come funzionerebbe con la tasi, tari e imu? insomma, mia sorella puo’ stare tranquilla? grazie in anticipo

  3. Buonasera,
    una domanda, possediamo una casa di proprietà che abbiamo dato in comodato d’uso a nostro figlio. Può effettuare affitti brevi, tramite portali web che non superino i 30 giorni continuativi, ma che sommati annualmente superino i 30 giorni?
    In caso affermativo chi paga le imposte?

  4. Salve, abito in un appartamento con la mia compagna intestato a suo padre, non abbiamo fatto nessun tipo di registrazione ad uso gratuito, vorrei fare dei lavori che rientrano nel conto termico e usufruire io delle detrazioni, cosa dovrei fare per poterne avere diritto?

    1. Gentile Antonio, devi avere “titolo”. Il comodato va bene. “I soggetti che possono usufruire delle agevolazioni sono non solo i proprietari degli immobili oggetto di intervento, ma anche inquilini, comodatari, usufruttuari o familiari conviventi del proprietario, che abbiano sostenuto le spese e a cui siano intestate le fatture.In caso di comodato/locazione gli estremi di registrazione del contratto di comodato vanno indicati in dichiarazione dei redditi.”
      Vedi la Guida sull’argomento
      Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  5. Buonasera,
    per motivi vari ho dovuto lasciare la casa in affitto in cui abitavo. Da poche settimane sto a casa del mio fidanzato e non so per quanto tempo starò qui, perchè tra le altre cose, al momento sono inoccupata. Certo è che devo togliere la mia residenza dalla vecchia casa. Pensavo fosse semplice spostarla a casa del mio ragazzo, ma documentandomi leggo che bisogna fare tante valutazioni.
    Da quello che ho capito se sposto la residenza qui in automatico si creano le condizioni per un reddito familiare quindi graverei sul suo Isee e bla bla bla… ho capito bene?
    Posso ovviare alla cosa Sottoscrivendo un contratto di comodato d’uso gratuito?
    La ringrazio per la sua cortesia.
    Mimma

    1. Gentile Mimma,
      non sono un esperto in materia. Per quanto di mia conoscenza, l’attenzione va posta verso lo stato di famiglia. Con un contratto di comodato stanza (comodato parziale) non dovresti rientrare nello stato di famiglia, ed il tuo compagno non dovrebbe avere ripercussioni ISEE. Prima di sottoscriverlo informati presso il comune. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  6. Salve,
    innanzitutto volevo farle i complimenti per il suo blog, dopodiché chiederle alcune delucidazioni.
    Io e la mia compagna (premetto che non siamo sposati e non abbiamo un contratto di convivenza) vorremmo iniziare una convivenza insieme e sistemarci in un appartamento del padre che necessita di alcuni interventi di ristrutturazione.

    Se dovessi essere io a richiedere un mutuo per ristrutturazione potrei beneficiare delle detrazioni fiscali per le spese sostenute, pur non essendo né proprietario, né sposato con la mia compagna?

    Quale potrebbe essere la miglior formula di contratto che si potrebbe stipulare col padre della mia compagna affinché si possa usufruire delle vari agevolazioni sulle imposte locali e non (usufrutto, comodato,…)?

    Riguardo l’appartamento in questione, il padre vorrebbe regalarlo alla mia compagna. Potrebbe essere più vantaggioso a fini fiscali fare un atto di donazione (o qualcos’altro) anziché stipulare un contratto di usufrutto o comodato?

    Spero di essere stato più chiaro possibile.

    Grazie

    1. Gentile Dario,
      come premessa penso che la cosa migliore sia che il papà della sua compagna trasferisca l’usufrutto o la piena proprietà alla figlia (E’ comprensibile che un genitore voglia trasferire un bene ad un figlio piuttosto che ad un futuro genero).
      PER IL DIRITTO ALLE DETRAZIONI FISCALI RISTRUTTURAZIONI
      I beneficiari sono il proprietario, l’usufruttuario o il comodatario che sostengono le spese (se la tua compagna avrà l’usufrutto potrebbe stipulare con te un comodato ..). Vedi la nostra Guida.
      PER IL MUTUO
      se si tratta di prestito non ipotecario non si ha diritto a detrazioni.
      Se si tratta di mutuo ipotecario con finalità ristrutturazione sono richiesti molti requisiti: vedi la nostra guida.
      Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  7. Buonasera, mio suocero ha dato in comodato d’uso a mio marito un appartamento di rifinire dove avrebbe fatto più avanti l’atto di donazione..erano presenti solo gli impianti di acqua e luce..al resto ha pensato a tutto mio marito facendosi un finanziamento dove mio suocero ha fatto da garante. Adesso i due non si parlano più ma noi stiamo continuando a pagare i soldi spesi per una casa che non è di fatto nostra..se mio suocero si rifiuta di fare l’atto, abbiamo perso tutti i soldi spesi o è obbligato in qualche modo a darceli? Grazie

    1. Gentile Vale, avete effettuato lavori su una casa non di vostra proprietà e ora non avete riconosciuti i diritti promessi. A vostro vantaggio c’è il fatto che utilizzate gratuitamente la casa. Per tutelarvi dovreste rivolgervi ad un legale fornendo documentazione che attesti entità e costo dei lavori effettuati. Ma è chiaro che una controversia legale con un genitore ha implicazioni emotive e relazionali pesantissime. Dovrebbe essere un tentativo estremo. Cercate di ristabilire un dialogo.
      Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  8. Buongiorno le chiedo gentilmente se posso io genitore farmi fare un comodato uso gratuito nel bilocale di mio figlio, dove lui ha anche la residenza , questo perché ci sono dei lavori di ristrutturazione costosi da fare e lui non li puo portare in detrazione. Questo è fattibile? Premetto che mio figlio è proprietario a meta con la compagna di un alloggio stesso comune.Grazie.

    1. Rimando alla guida delle agenzia delle entrate, dove è specificato che può portare in detrazione un familiare convivente ..Ritengo che il comodato d’uso di un figlio proprietario residente ad un genitore possa essere interpretato come comportamento elusivo. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  9. Gentile Sig. Palombelli,
    Le chiedo gentilmente un aiuto.

    Tizio, titolare di P.IVA in regime forfettario e non soggetto IRPEF, acquista dal padre Caio e dagli zii un immobile da ristrutturare grazie all’ottenimento di un mutuo: è il suo unico immobile e lì trasferisce la propria residenza (e in quanto abitazione principale non dovrebbe pagare l’IMU).

    La prima questione riguarda il bonus ristrutturazione.
    Al fine di usufruire del bonus si potrebbe far registrare un comodato d’uso gratuito (senza far trasferire la residenza al padre però) tra padre e figlio? Il padre infatti, a differenza del figlio, è soggetto all’IRPEF ed in quanto comodatario mi sembra di capire che è titolare del diritto della detrazione prevista per la ristrutturazione. Preciso che il padre risiede nella casa adiacente a quella del figlio, quindi nel medesimo comune, ed è proprietario di un’unica altra casa.
    E’ possibile?

    La seconda questione riguarda invece l’IMU. Mi sembra di capire che né il padre comodatario né il figlio proprietario sono tenuti a pagare l’IMU su questo immobile in quanto è l’abitazione principale, oltre che l’unica, intestata al figlio. Tuttavia mi chiedo se il figlio per il fatto di aver concesso l’immobile in comodato perda per qualche motivo l’esenzione dall’IMU.

    Ringrazio in anticipo per l’eventuale risposta.
    Giulia

  10. Buongiorno avrei una domanda da fare. I miei genitori hanno una casa bifamiliare di loro proprietà. In una parte vivono loro nell’altra vivo io con la mia famiglia (marito e 3 figlie piccole) abbiamo stipulato il contratto di comodato d’uso gratuito. Noi abbiamo chiesto un prestito perché la casa era uno “scheletro” abbiamo fatto lavori di ogni genere per renderla una casa abitabile. Ora i miei genitori per ogni litigio mi minacciano di cacciarci di casa. Insomma ci siamo resi conto che la convivenza da vicini non è più possibile per svariate ragioni di cui non posso spiegarvi. Io non lavoro con 3 bambine piccole e senza aiuto non posso proprio. Pagheremo il prestito per i prossimi 10 anni e vorremmo andare via da questa casa ma come possiamo fare? Possiamo farci rimborsare tutto quello che abbiamo speso così da poter estinguere il prestito e andare in affitto?

  11. Buongiorno,

    Vi scrivo in quanto a breve intendo trasferire la mia residenza nel Comune di X e avrei dunque bisogno di qualche delucidazione a riguardo. Vi spiego la mia situazione: mio padre ed io, fino all’agosto 2017, eravamo comproprietari di un appartamento sito ad nel comune X, in particolare mio padre era proprietario del 75% dell’appartamento ed io del restante 25%. Nel mese di agosto 2017 abbiamo stipulato un contratto di compravendita, con il quale mio padre mi ha ceduto la nuda proprietà del suddetto immobile, mantenendo il diritto di abitazione sullo stesso. Premetto che al momento questo appartamento è disabitato e che mio padre ed io viviamo in un’altra casa nel comune Y.
    Io a breve vorrei trasferirmi (da sola) nell’appartamento nel comune X, di cui ho la nuda proprietà. La domanda che Vi pongo è la seguente: per fare ciò devo prima stipulare (e anche registrare?) un contratto di comodato ad uso gratuito con mio padre, oppure non sono obbligata a farlo? Preciso che, in ogni caso, non avremmo diritto alle agevolazioni fiscali IMU/TASI, in quanto i due immobili si trovano in due comuni diversi (X e Y).
    Vi ringrazio anticipatamente e colgo l’occasione per augurarVi Buone Feste.

    1. Consiglio di stipulare e registrare un contratto di comodato. Suo padre dovrà comunque pagare IMU. Altra strada è che suo padre le ceda l’usufrutto per avere così l’esenzione IMU. Da valutare per i costi notarile e imposte, sempre che suo padre sia disponibile a vendere o donare. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  12. Buongiorno,
    ho messo a disposizione gratuitamente la casa di civile abitazione, a suo tempo usata dalla mamma, ad una famiglia bisognosa indicatami dal Comune (comodato). Ho sempre pagato personalmente l’IMU essendo la seconda casa. Chiedo se il Comune può applicarmi l’IMU con aliquota ridotta (considerata la mia disponibilità) o se è
    imposto dal governo centrale l’applicazione dell’aliquota piena?
    Alfredo

    1. Gentile Annamaria, bisogna vedere di che spese devi sostenere. sono a carico tuo le spese condominiali ordinarie e riscaldamento, e le spese di manutenzione ordinaria + le imposte sui rifiuti e parte della TASI. Tutte le altre spese sono a carico del proprietario. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  13. Salve, posso valere della riduzione imu 50% su un immobile dato in comodato d’uso a mio figlio, ma possiedo nello stesso comune un altro immobile che è mia abitazione principale ? Per ogni abitazione ho due pertinenze C/2.
    Grazie

  14. Buonasera, abito da molti anni in un appartamento al primo piano di proprietà dei miei genitori (che vivono al piano terra) con un CONTRATTO VERBALE (mai registrato quindi) di COMODATO D’USO GRATUITO, in perfetto accordo con i miei genitori devo ora eseguire delle ristrutturazioni su tale appartamento da me abitato, e vorrei usufruire delle detrazioni per RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE. Le fatture per la ristrutturazione saranno a mio nome e i bonifici da me sostenuti, potro’ usufruire del beneficio Bonus ristrutturazioni in dichiarazione dei redditi ??

  15. Buongiorno signor Palombelli , forse il mio primo commento nn è andato a buon fine in termini di pubblicazione .
    Volevo esporle il mio quesito .. io vivo solo da 6 anni e sono lavoratore a tempo indeterminato , i miei nonni essendo ormai anziani hanno venduto la loro casa e gli sto ospitando da me fino a quando troveremo una soluzione .
    Ai fini legali cosa devo fare per regolarizzare la cosa? Cosa comporta far prendere la residenza a casa mia in termini di fisco e tsssazione ? ( imu, Tasi , tarsu)
    Oppure posso fare contratto di comodato d uso ?
    Cosa mi consiglia?
    Grazie

    1. Immagino che per regolarizzare intendi far prendere la residenza ai tuoi nonni nella tua casa di proprietà dove vivi. Forse basta una dichiarazione tua in comune senza fare un contratto di comodato parziale. I tuoi nonni entrano probabilmente nel tuo stato di famiglia (informati) e questo comporta variazioni per determinare il tuo reddito ISEE. La tassa dei rifiuti aumenterà perché nella casa vivranno 2 persone in più. Continuerai ad avere intestazione utenze / condominio e agevolazione esenzione IMU. GP

  16. Buonasera , vivo da solo da un paio di anni , siccome ho dei nonni anziani , vorrei trasferirli a casa mia e farli vivere con me .
    Cosa comporta ? Posso fare un contratto di comodato anche se ci vivo io ?
    Oppure ospitarli e trasferire solo la loro residenza ? Premetto che questo potrebbe accadere solo e soltanto vendendo la loro casa quindi casa mia diventerebbe la loro residenza e in pratica la loro prima casa. Cosa mi consiglia ?
    Grazie

  17. Buonasera,
    da qualche tempo ho dato in comodato gratuito un appartamento ad una parente in difficolta econimiche, con il patto che non appena avesse trovato lavoro e risolto la situazione avremmo fatto un regolare contratto d’affitto. ha comunque preso la residenza e si è intestata le utenze acqua/gas/luce. Visto che quel momento è finalmente arrivato, vorrei fare un contratto a canone concordato tipo 3+2 con cedolare secca. Col fatto che il contratto di comodato è stato solo verbale, quando registro il contratto di affito posso avere dei problemi con l’agenzia delle entrate? Il contratto a canone concordato vale solo per i comuni ad alta densità abitativa? grazie

    1. Gentile Beppe, ti consiglio di redigere un contratto di locazione con un avvocato o un’associazione di settore, sia per la questione del canone concordato (comuni ad alta densità abitativa) sia per tutelarti da eventuali accertamenti futuri dell’Agenzia delle Entrate, anche se non hai nulla da temere perché fino ad oggi non hai ricevuto corrispettivi trattandosi di comodato gratuito. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  18. Buongiorno a tutto lo staff di casa noi, in particolare al signor Palombelli.
    Sono proprietaria di vari immobili nello stesso comune: 2 appartamenti all’interno di una palazzina familiare, un 3 immobile di mia esclusiva proprietà (in affitto con destinazione uso commerciale), un 4 immobile ed un terreno in comproprietà con parenti (cugini).
    Uno dei due primi appartamenti citati è la mia prima casa in cui quindi ho residenza e dimora abitativa.
    Per poter usufruire di agevolazioni fiscali vorrei dare ai miei genitori in comodato d’uso gratuito il secondo appartamento sito all’interno della palazzina familiare; è possibile dato che, si, possiedo altri immobili ma uno non ad uso abitativo ma commerciale e l’altro in comproprietà?
    Dando invece ai miei genitori, al posto del contratto in comodato d’uso, l’usufrutto di tale appartamento, cosa potrebbe cambiare ai fini di poter avere delle agevolazioni?
    Rispetto ai genitori invece, il comodato d’uso gratuito nei confronti di un fratello/sorella non comporta una linea di parentela tale da poter usufruire delle agevolazioni?
    Ed infine: potrei “modificare” i due appartamenti nella stessa palazzina nel mio unico appartamento abitativo e quindi avere un’unica prima casa?
    N.B. in caso di risposta affermativa il “numero” di immobili di proprietà si ridurrebbe, ovvero: 1 immobile in cui avrei la residenza, 1 in affitto ad uso commerciale, 1immobile ed un terreno (in due distinte parti della cittá) in comproprietà. E sempre in caso di risposta affermativa, posso in futuro distinguerli in due appartamenti distinti?
    Scusandomi delle molteplici domande, Vi ringrazio anticipatamente.
    Cordialità.

    1. Gentile Paola, rispondo sinteticamente.
      1) riduzione IMU (50% imponibile) IMU seconda abitazione di proprietà concessa in comodato: puoi beneficiare se il comodatario è un genitore; non puoi beneficiare se il comodatario è un fratello/sorella. Le alte proprietà non sono ad uso abitativo e non influiscono sull’agevolazione.
      2) cessione di usufrutto: a fronte di oneri notarili e imposte per la cessione di usufrutto, c’è il vantaggio che l’IMU è a carico dell’usufruttuario, il quale ha esenzione totale IMU se adibisce la casa ad abitazione principale (mi sembra che questo sia il caso dei tuoi genitori). Tra le nostre guide trovi anche l’Usufrutto/nuda proprietà ricchi di informazioni.
      3) fusione delle due unità immobiliari, con la fusione potrai avere esenzione IMU come abitazione principale. Accertati che della fusione la nuova unità immobiliare non diventi abitazione di lusso e che la fusione sia tecnicamente possibile.
      Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  19. Gentile Palombelli, mia figlia vuole trasferirsi a vivere nella mia (seconda) casa in un comune diverso da quello in cui io posseggo la (prima) casa in cui ora risiediamo. Può chiedere la nuova residenza se facciamo un contratto di comodato gratuito? Dobbiamo farlo scritto, registrarlo all’Ag Entrate e portarlo in comune o vale anche l’accordo verbale? Uscendo mia figlia dal mio stato di famiglia, col cambio di residenza, perderei i vantaggi della deducibilità fiscale relativa a lei? E quali oneri (legali) mi resterebbero invece nei suoi confronti? Essendo il suo lavoro attuale precario, il suo reddito oscillante, il comune potrebbe rifiutarle la residenza, con la scusa del comodato? Grazie

    1. Gentile Francesca, per poter ottenere il trasferimento della residenza occorre il contratto di comodato registrato; puoi comunque informarti in comune se è possibile procedere in modo diverso. Il comune accerta il trasferimento (normalmente passa un vigile in casa) e non può rifiutarlo per questioni legate al reddito. Per quanto riguarda le conseguenze fiscali conseguenti l’uscita di tua figlia dallo stato di famiglia, non sono in grado di risponderti: devi valutarla con il CAF o il commercialista. Stesso discorso per gli aspetti legali, ma non penso che cambi nulla. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  20. Buonasera,
    avrei un quesito al quale non riesco a trovare risposta. Magari è un caso particolare.

    Se cedo in comodato d’uso la mia prima abitazione ad un conoscente, ma continuo ad averci residenza, continuano ad essere valide le esenzioni per la prima casa?

    Grazie,
    Luca

    1. Gentile Luca, penso che tu voglia evitare di pagare l’IMU. Devi scegliere: o la casa viene data in comodato; o la casa è la tua abitazione principale. Diverso invece è se eventualmente dai in comodato d’uso una parte della casa (esempio 1 stanza). Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  21. Salve, grazie in anticipo per l’aiuto.
    Mia mamma 3anni e mezzo fa mi ha intestato la casa che ha comprato per sé per essere così agevolata nelle tassazioni visto che per me è prima casa (io 90% nuda propriet, lei 10% usufrutto) io lì per lì non mi sono resa conto e ho acconsentito a farle il favore ma ora ho una famiglia mia e l’isee pesa parecchio per via della casa in questione in cui vive mia madre (in un’altra città). Ora lei si deve trasferire nuovamente col suo nuovo compagno che compra un’altra casa e, per non pagare Tari, tasi e condominio su quella intestata a me che rimarrebbe disabitata, vorrebbe lasciarla in comodato d’uso a una sua conoscente nell’attesa che passino i 5 anni dopo i quali si è impegnata a riprendersi l’intera proprietà liberandomi di questo fardello. Io sono disoccupata, con un bimbo piccolo e incinta, voglio capire quali effetti questo comodato d’uso potrebbe avere (se ne avrebbe) sul nostro ISEE familiare su eventuali sussidi di maternità e se ci sono rischi in generale. Mi scusi la lunga spiegazione ma ho pensato che avere tutti gli elementi sarebbe stato buono. La ringrazio davvero tanto per l’attenzione!

    1. Gentile Marisole, per prima cosa non è chiara l’intestazione della casa: chi ha il restante 10% della nuda proprietà e il restante 90% dell’usufrutto?. Forse volevi dire che tua madre è usufruttuaria al 100% è tu intestataria della nuda proprietà al 100%? Per quanto riguarda i tuoi diritti di nuda proprietà, se hai usufruito delle agevolazioni all’acquisto e se vendi (o doni) prima dei 5 anni (senza riacquistare nei successivi 12 mesi un’abitazione principale), sei tenuta a pagare al Fisco la differenza d’imposta. Formalmente (e sostanzialmente), se venderai la casa, hai diritto a percepire il corrispettivo per la vendita. Passiamo all’IMU. L’IMU é a carico dell’usufruttuario (o del pieno proprietario), così come parte della TASI. Non è dovuta dal nudo proprietario. Anche se tua madre concede la casa in comodato ad un’amica, l’IMU è dovuta per intero in quanto non è abitazione principale (è seconda casa) e il comodato non riguarda un parente in linea retta. Il comodatario è tenuto a pagare la TARI, il condominio e una quota della TASI (la restante a carico dell’usufruttuario o pieno proprietario). Non penso che il comodato d’uso possa influire sulla determinazione dell’ISEE. Per l’ISEE rivolgiti comunque ad un CAF o a un professionista. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

    1. Gentile Maria, certamente può stipulare un contratto di comodato con suo figlio. Per avere la riduzione IMU (a suo carico) le due abitazioni devono ricadere nello stesso comune ed entrambe devono essere adibite ad abitazione principale, sia da lei che da suo figlio in qualità di comodatario. Non deve inoltre possedere altre case. Un cordiale saluto. Valuti economicamente se a fronte di una spesa iniziale per notaio+imposte, se non convenga trasferire direttamente l’usufrutto a suo figlio (per vendita o donazione); in questo modo lei non ha più l’onere dell’IMU; suo figlio (unico proprietario) ha diritto all’esenzione totale IMU se adibisce la casa ad abitazione principale. Giuseppe Palombelli.

  22. Sono usufruttuarua di due appartamenti in uno ho la residenza e nell’altro no voglio dare in comodato d’uso a mio figlio che è proprietario della nuda proprietà posso farlo Grazie mille

    1. Gentile Antonietta, certamente può stipulare iun contratto di comodato con suo figlio. Per avere la riduzione IMU (a suo carico) le due abitazioni devono ricadere nello stesso comune ed entrambe devono essere adibite ad abitazione principale, sia da lei che da suo figlio in qualità di comodatario. Non deve inoltre possedere altre case. Un cordiale saluto. Valuti economicamente se a fronte di una spesa iniziale per notaio+imposte, se non convenga trasferire direttamente l’usufrutto a suo figlio (per vendita o donazione); in questo modo lei non ha più l’onere dell’IMU; suo figlio (unico proprietario) ha diritto all’esenzione totale IMU se adibisce la casa ad abitazione principale. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  23. Buongiorno. Ho concesso un appartamento in comodato d’uso gratuito senza data di scadenza, regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate, alla famiglia che me lo ha venduto, e gia vi risiedeva, in attesa che la stessa si trasferisca nella loro nuova casa ancora in via di costruzione (entro fine anno). Non ho ancora ben capito, consultando per il momento solo il Web. se quando lasceranno l’immobile avrò ancora obbligo di comunicazioni all’Agenzia ed ulteriori imposte a mio carico?

  24. Salve, leggendo i commenti non ho trovato una situazione simile alla mia. Ho acquistato una casa a nuda proprietà. La persona che dovrebbe viverci è impossibilitata ed è stata trasferita in un ospizio perchè anziana. La casa è vuota da tempo.Io che sono la proprietaria posso chiedere il comodato d’uso gratuito a lei o chi ne fa le veci?
    grazie per l’attenzione

  25. Buon giorno,
    Sono intestatario in altro comune di una quota ereditaria di un’abitazione dove vive mia madre in forza di “usufrutto” ereditario. Infatti nel 730 questo immobile è dichiarato da mia madre al 100% mentre io e i miei fratelli non dichiariamo niente.
    Posso dare in comodato d’uso a mia figlia la mia attuale abitazione principale? La norma parla di quota di altro immobile in altro comune ma non specifica il caso di immobile del quale non si ha il possesso come succede nei casi ereditari nei quali uno dei genitori sopravvissuti continuano ad abitare. Salvo errori non ho trovato menzionato il caso da nessuna parte.
    Ringrazio anticipatamente we porgo cordiali saluti.
    andrea

    1. A mio parere non hai diritto alla riduzione IMU per la tua abitazione principale da dare in comodato a tua figlia, perché possiedi diritti di nuda proprietà di immobile uso abitativo sito in altro comune. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  26. Buongiorno Sig.Palombelli,vorrei farle una domanda.Un mio caro amico potrebbe farmi stare a casa sua per aiutarmi in comodato d uso.Io sono sola con mio figlio…e lui che ha residenza in questa casa vive solo.Al fine del modello isee che io faccio…come devo comportarmi?avendo poi la stessa residenza…io devo dichiarare il suo reddito sul mio isee?? Grazie mille

  27. Buonasera
    Mio padre possiede un’abitazione nella quale ha la residenza, dovendo fare dei lavori di ristrutturazione e non potendo lui usufruire della detrazione fiscale del 50% è possibile che io,figlia residente in un’altra abitazione nello stesso comune, possa fare un contratto di comodato d’uso per poter fruire delle suddette detrazioni fiscali ? In caso di risposta affermativa mio padre dovra’ cambiare la sua residenza? E io potro’ mantenere la residenza nella mia attuale abitazione?
    Grazie per la risposta

    1. ti rimandiamo alla nostra Guida sulla ristrutturazione ” …. I soggetti che possono usufruire delle agevolazioni sono non solo i proprietari degli immobili oggetto di intervento, ma anche inquilini, comodatari, usufruttuari o familiari conviventi del proprietario, che abbiano sostenuto le spese e a cui siano intestate le fatture. ……”. Quindi si pala di comodatario che effettua i pagamenti. Leggi la Guida. Non ho riferimenti per la residenza. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

    1. Non è obbligatorio.
      Se si tratta di comodato d’uso tra genitori/figli (parentela diretta) di abitazione per la quale si vuole chiedere esenzione IMU, tra i requisiti c’è l’utilizzo della casa come abitazione principale (residenza e dimora della famiglia del comodatario). Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  28. Buongiorno, mia moglie possiede un appartamento che ha concesso in comodato d’uso gratuito con regolare contratto registrato ai suoi genitori. Il padre è venuto a mancare ed avendo parecchi debiti, la moglie la figlia ed i miei figli, ovvero i nipoti, faranno rinuncia all’eredità.
    La domanda è: è necessario rifare un contratto di comodato alla suocera o può continuare il precedente contratto, intestato solo al suocero, senza che questo costituisca atto di accettazione tacita di eredità?

    1. Gentile Seby il contratto di comodato è intestato anche a tua suocera e pertanto rimane in essere.
      Vorrei aggiungere che il contratto di comodato riguarda una proprietà di tua moglie e non ha nulla a che vedere con l’accettazione dell’eredità del padre. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  29. Buongiorno,
    mio zio è possessore di un appartamento e vorrebbe concedermelo in comodato d’uso gratuito. L’appartamento è nello stesso comune e via di residenza dove abita mio zio.
    Leggendo l’articolo sopra riportato il comodato d’uso gratuito può essere registrato tramite l’Agenzia delle Entrate come un contratto, oppure verbalmente. La mia domanda è: se i comodato d’uso è verbale ed io, successivamente cambio residenza, che succede?io le bollette le pagherò poi perchè saranno intestate a me..ma per quanto riguarda poi IMU e altre tasse da pagare..a mio zio non cambia nulla, visto che le aga già, corretto?

    1. Gentile Lara, per il trasferimento della residenza chiedi in comune se serve un contratto registrato o basta una dichiarazione di tuo zio. Se intesti le bollette sari tu a doverle pagare con tariffa residente o seconda casa (se cambierai residenza). Tuo zio comunque dovrà pagare IMU. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  30. Buongiorno,
    possiedo due case nel comune di Roma, dove in una ci abito io con la mia famiglia e l’altra ci abita mia nipote ( residente in un altro comune ), vorrei regolarizzare la cosa, qual’è la soluzione migliore, ovviamente mia nipote non mi paga nessun affitto.

    1. Gentile Davide, l’unica soluzione che mi viene in mente è il comodato d’uso. A carico di tua nipote condominio ordinario, manutenzioni ordinarie, utenze, tassa rifiuti. A tuo carico IMU, straordinaria manutenzione e condominio di competenza proprietà. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  31. buonasera Sig. Palombelli, con mia moglie e 2 figli abitavamo dal 1998 in un appartamento intestato all’impresa edile del padre di mia moglie, proprietario di tutto il condominio per un totale di 7 appartamenti e 3 mansarde. Poi dal 2016 ci ha fatto un contratto di comodato d’uso gratuito con la specifica che le imposte comunali erano a carico nostro. Mi permetto di aggiungere che nel frattempo dopo un pò di tempo fino al 2016 ha preteso che gli davo 2000,00 euro all’anno per le tasse comunali che andando a cercare nei cedolini degli assegni gli ho dato, senza contare i contanti circa 10.500,00 euro naturalmente senza nessuna ricevuta (quindi penso si dica IN NERO).
    Le mie domande sono 2!!:
    1) Ma è regolare una cosa del genere visto che le tasse dovrebbero essere a carico del proprietario??
    2) Posso richiedere indietro quanto dato prima della stipula del contratto d’uso gratuito visto che non spettavano a me pagarle??
    grazie in anticipo.

  32. Gentile Mauro, io sono intestatario di un mini appartamento di cui avevo la residenza, fino a che purtroppo ho perso il lavoro. Di conseguenza sono tornato a vivere coi miei genitori e l’appartamento, di mia proprietà, è stato affittato. Da notare che i miei genitori vivono in una proprietà in comodato d’uso gratuito, fornitagli dalla nonna materna.
    Vorrei sapere se l’IMU sull’appartamento dev’essere o meno applicata, secondo quanto previsto dalle attuali normative vigenti. Tu cosa ne pensi?
    grazie

  33. Buongiorno, ho concesso per la stagione estiva un terreno al comune del paese.
    Gli alberi necessitano di manutenzione e verifica poiché potrebbero cadere mettendo a rischio l’incolumità degli utenti.
    Chi deve pagare per la manutenzione delle piante?

  34. Salve, ringrazio in anticipo per la risposta.
    La mia domanda e’ la seguente: un appartamento ricevuto in comodato d’uso gratuito, può essere affittato totalmente dal beneficiario a terzi con un contratto di locazione annuale?

  35. Salve mi chiamo Diego sono un appartenente alle forze dell’ordine ho acquistato un immobile al nord Italia da poco sono stato trasferito al sud mi chiedevo se l’immobile che ho acquistato posso cederlo in comodato d’uso ad un mio carissimo collega lasciando la residenza se necessario la mia domanda sono soggetto al pagamento imu pur essendo l’unico immobile di proprietà.

    1. Gli appartenenti alle forze dell’ordine hanno diritto all’esenzione IMU in caso di trasferimento, a condizione che sia l’unica unità immobiliare posseduta e che la casa non venga locata. E’ quindi possibile il comodato d’uso. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  36. Buongiorno, chiedo un aiuto per quanto segue:
    sto andando a convivere nella casa in cui è cresciuto il mio ragazzo e in cui lui non ci abitava più da 2 anni (nemmeno la madre ci abita più, avendola messa in affitto 2 anni fa fino a pochi mesi fa). La madre vorrebbe fare un contratto di comodato uso gratuito al figlio (lei non vive più nel comune della casa in oggetto).
    Il mio dubbio è : io, che non sono familiare e non ci siamo ancora sposati, come risulto? Cosa devo cioè fare perché tutto sia in regola e anch’io sia tutelata?
    Devo solo mettere la mia residenza in quella casa? Deve esserci anche il mio nome su quel contratto? Ci deve essere ad esempio una nota alla fine del contratto in cui si cita la mia persona come convivente/residente, come da accordi con il comodante e il comodatario?
    Grazie mille per una risposta veloce,
    Veronica

  37. Mi perdoni se aggiungo qualche precisazione. Sto parlando di abitazioni nello stesso comune e di un’unica casa con due appartamenti. Ho dovuto ospitare mia figlia con la sua famiglia che ha bisogno di molto spazio. Noi vecchiotti ci siamo spostati nella parte più piccola. Non dovrò rifare il comodato d’uso per la casa più grande spero?
    Di questa casa sto ancora pagando il mutuo? Insomma capisco che la situazione è complicata ma spero nel suo aiuto! Grazie.

    1. Le proprietà sono due e vanno fatti due contratti comodato.
      altrimenti potete non fare nulla così da avere esenzione IMU sia per lei che per sua figlia, quali proprietari di abitazione principale). Utenze e condominio da regolare in base ai consumi / costi reali della casa dove si vive. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

      1. Gentilissimo grazie ma temo di non essere stato capito. La casa è fatta di due appartamenti. Quella del n. 10 è la mia prima casa per la quale sto ancora pagando il mutuo, quella del n. 12 è “seconda casa” per la quale pago IMU. Ora io sono passato al n. 12 perché è più piccola e ho ceduto quella del n, 10 a mia figlia e la sua famiglia. Il proprietario di entrambe le case sono io. Per risparmiare sulla IMU ho fatto il comodato d’uso a mia figlia ma sulla casa dove invece abito io. Per l’Agenzia delle entrate va tutto bene ma il comune no. Come posso uscire dal garbuglio?

        1. Concordo con una precisazione. Lei non ha ceduto ma dato in comodato d’uso il n.10
          la sua nuova abitazione “principale” è la “n. 12” e può avere esenzione IMU
          per la “n.10” data in comodato a sua figlia può avere riduzione 50% IMU ma non può detrarre interessi mutuo perchè non è più abitazione principale.
          Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  38. Mia figlia risiede e abita nella mia abitazione principale mentre io risiedo e abito nella seconda casa data a lei in comodato regolarmente registrato. Lo scambio delle case è avvenuto per questione di spazio. Ho diritto alla riduzione dell’IMU al 50% e come deve essere compilata la dichiarazione per il comune? Grazie.

    1. Gentile Paolo dovete rispettare , singolarmente, i requisiti soggettivi: 1) risiedere nello stesso comune della casa concessa in comodato. 2) Possedere solo un’abitazione, eventualmente una seconda oltre l’abitazione principale. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  39. Buonasera,
    Sono proprietaria di un immobile acquistato come prima casa nel 2002, ceduto in comodato d’uso regolarmente registrato nel 2015, a mia madre. Attualmente risiedo in un appartamento in affitto ma sarei intenzionata ad acquistarne uno assieme al mio compagno. Potrei usufruire delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa (con aliquota 2% anziche 9%)?
    Per quando riguarda l’appartamento dato in comodato gratuito potrei continuare ad usufruire delle agevolazioni sulla Tari?
    Grazie in anticipo.

    1. Gentile Sara,
      per il nuovo acquisto non uoi chiedere agevolazioni in quanto sei proprietaria di altra abitazione acquistata con i benefici fiscali. Per il comodato a tua madre hai diritto ad una riduzione IMU del 50% su imponibile. La TARI la paga tua madre e se risiede nella casa (abitazione principale) ha tariffa agevolata e non paga TASI di sua competenza.
      Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  40. Buonasera, scusi il disturbo.
    Sono proprietario e residente in 1 immobile, nella stessa città, ho ereditato il 25% della casa di mia moglie defunta, un altro 25% e stato ereditato da mio figlio. In questo appartamento abita mia cognata, proprietaria del restante 50%. Possiamo lasciare in comodato gratuito a mia cognata il bene? Per IMU e TASI ci sono sconti? La Tari è attualmente a carico di mia cognata.
    Grazie per la consulenza.

  41. in caso di comodato d’uso tra padre /comodante e figlio/comodatario che abita nello stesso stabile dovendosi rifare il parcheggio condominiale le quote di spesa millesimali relative all’appartamento in comodato di chi sono a carico?
    E nelle assemblee di condominio interviene il comodante o il comodatario ?

    1. Gentile Agostino,
      le spese di straordinaria manutenzione sono a carico del proprietario.
      In assemblea partecipano i proprietari ma possono essere invitati anche affittuari/comodatari per gli argomenti generali / consumi, anche se non hanno diritto voto. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  42. Buongiorno, sono proprietario di un appartamento(prima casa) ed unica proprietà(, a breve mi trasferirò in un comune vicino dalla mia compagna (casa in affitto). Vorrei dare in comodato d’uso gratuito il mio appartamento a degli amici(registrando contratto) i quali hanno necessità di spostarvi anche la residenza. Le mie domande sono:
    1. posso mantenere la residenza nel mio appartamento? (avendo cmq attive tutte le utenze a mio nome).
    2. in caso si obbligato a spostare la residenza in altro comune, dovrei pagare l’imu come seconda casa?

    Grazie mille e buon lavoro

  43. buongiorno e grazie in anticipo se potrà rispondermi.
    Vorremmo concedere a nostro figlio maggiorenne il comodato d’uso gratuito di uno dei due appartamenti a me intestati (stesso comune di residenza).
    Il figlio è universitario e risulta a nostro carico non avendo alcun reddito.
    Mi pare di capire che per l’Imu potremo avere detrazioni, ma per Tasi e Tari ?
    Rimaranno intestate a me o dobbiamo intestarle a lui?
    Ci possono essere problemi con le tasse universitare.
    E ultima domanda, posso intestare a lui le utenze di gas ed elettricità?
    grazie milllllleee Katia La Gona

    1. Gentile katia,
      con il contratto di comodato a tuo figlio:
      – hai riduzione del 50% della base imponibile IMU e TASI
      – la TARI è a carico di tuo figlio
      – è possibile avere esenzione quota TASI a carico del comodatario (tuo figlio) se la casa viene adibita ad abitazione principale.
      Certamente le utenze possono essere intestate a lui
      Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  44. Buon pomeriggio.
    Ho ereditato da ma madre 1 immobile A3, che era 1 abitazione e quindi non soggetta, per il coune di genova ad imposta imu/tasi.
    Io risiedo in un altro immobile, in locazione, icon contratto intestato alla mia compagna. Ora, come mi configuro io nel rispetto del tributo? ovvero, sono tenuto a pagare lo stesso e in che eventuale misura? Se lo concedessi in comodato d’uso gratuito, registrando ovviamente il contratto, al compagno di mia madre, che gia risiedeva li, avrei diritto ad eventuali sgravi, siano essi totali o parziali, in merito a tale imposta!?
    Grazie mille a chi, gentilmente, saoprà e potrà rispondere in merito.

    1. Gentile Alessandro, per questa casa ereditata sei tenuto a pagare IMU perché non è la tua abitazione principale. Anche se concedi la casa in comodato gratuito al compagno di tua madre sei tenuto a pagare il tributo. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  45. Buongiorno, sono comproprietario con mia moglie di un appartamento dato in comodato d’uso ai suoi genitori mentre io e lei abitiamo in un immobile, sito nello stesso comune, in comproprietà di mia moglie e dei suoi (idem comodato d’uso gratuito); io posseggo una quota di un immobile in altro comune … mi potete chiarire per favore le eventuali agevolazioni IMU e TASI per i primi due immobili dove abbiamo le rispettive residenze? Grazie

    1. Gentile Gianni, PER QUANTO RIGUARDA LA CASA IN COMPROPRIETA’ TRA LEI E SUA MOGLIE (data in comodato ai suoceri che la utilizzano come abitazione principale):
      – sua moglie può richiedere la riduzione IMU per la quota del 50% della casa di proprietà dove vivono ora i genitori in comodato
      – lei non può chiedere la riduzione sulla sua quota del 50% perché non ha parentela diretta con i comodatari e perché ha una comproprietà di abitazione in un altro comune
      PER QUANTO RIGUARDA LA CASA IN COMPROPRIETA’ TRA SUA MOGLIE e I SUOI GENITORI (dove vivete voi):
      – sua moglie può richiedere l’esenzione IMU per la sua quota di proprietà trattandosi di abitazione principale
      – i suoi suoceri possono chiedere la riduzione IMU sulla loro quota di proprietà se il contratto di comodato è a nome solo di sua moglie e se non posseggono altre abitazioni
      Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

  46. Mio padre defunto 1mese fa..ha dato a mio figlio ..cioe il nipote un comodato d’uso gratuito…con scadenza 2025..vivevamo tutti qui..ora siamo rimasti io e i miei due figli..di cui uno e’ quello con il comodato…io vorrei vendere xche’.nn posso mantenere la casa in quanto non lavoro..ho seguito per anni i miei genitori nelle loro malattie..e nn ho mai ricevuto un soldo da mio figlio anche se la legge dice chiaramente che deve contribuire avendo il comodato a suo favore…q
    Con il decesso del no no scade o devo sspettare il 2025? Grazie mille

    1. Gentile Lucia, con il decesso del comodante subentrano nel contratto gli eredi. Vista la scadenza del contratto, la vendita diventa difficoltosa. La questione è complessa e le suggerisco di rivolgersi ad un legale. Un cordiale saluto. Giuseppe Palombelli. Fondatore CasaNoi, esperto in valutazioni estimative, compravendite e credito immobiliare. Consulente del credito. Contatti per consulenza mutui

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